La Regione Abruzzo punta a tagli del 2 % nelle Asl per coprire un disavanzo sanitario di oltre 113 milioni, in vista del tavolo ministeriale di luglio.
La Giunta regionale, guidata da Marco Marsilio e dall’assessore alla Salute Nicoletta Verì, ha stabilito una linea precisa: ridurre del 2 % la spesa sanitaria delle quattro Asl abruzzesi per coprire un disavanzo stimato in oltre 113 milioni di euro per il 2025. Il piano sarà valutato l’11 luglio nel tavolo interministeriale e sarà monitorato attentamente dal dipartimento Sanità regionale.
Il quadro emerge anche dalla lettera congiunta inviata il 6 giugno dai dirigenti Grimaldi, Giannangeli, Colangelo e D’Aristotile, che ha lanciato un allarme chiaro: senza misure rapide, il sistema rischia una crisi strutturale, con il rischio concreto di un ritorno al commissariamento. Il documento chiede “tempestività” nelle decisioni e la definizione di un piano operativo regionale entro il 30 giugno.
La ripartizione del finanziamento prevede varie soluzioni: 42 milioni provengono da accantonamenti, ulteriori risparmi sono attesi da tagli mirati, mentre la Regione propone una rivisitazione dei criteri di distribuzione del Fondo Sanitario Nazionale, ottenendo sostegno da altre regioni simili alla sua per struttura demografica e geografica.
Critiche e tensioni politiche
Le opposizioni, in particolare PD e M5S, contestano la strategia attuale, definendola una “manovra sulle spalle dei cittadini” e parlano di contabilità creativa, allarmando sul rischio di aumento delle tasse e tagli ai servizi essenziali. Il capogruppo Paolucci accusa la Giunta di non affrontare le vere cause del disavanzo e di ignorare la necessità di un piano strutturale e trasparente.
I revisori dei conti hanno sottolineato l’assenza di un monitoraggio sistematico e hanno definito le misure attuali insufficienti, avvertendo che senza interventi strutturali il sistema resterà vulnerabile, con possibile commissariamento futuro.
Contesto e prospettive
Nel bilancio regionale 2025-27 sono già previsti 38 milioni di tagli tra spese correnti e in conto capitale. Inoltre, la Regione ha bloccato 42,5 milioni prelevati dall’addizionale IRPEF, 70,5 milioni da entrate di gettito e 37,6 milioni anticipati, da restituire entro il 2028.
La strategia regionale punta anche a coinvolgere la Conferenza delle Regioni per ridefinire i parametri di assegnazione del Fondo Sanitario, chiedendo maggiore equità nei confronti di realtà con basso numero di residenti e geo-diversità.
L’Abruzzo affronta una situazione critica nel sistema sanitario, con un disavanzo che supera i 110 milioni e rischi di commissariamento. Misure emergenziali e tagli sono già in atto, ma le forze politiche manifestano forti divergenze: mentre la Giunta invoca misure immediate e revisione strutturale, l’opposizione reclama trasparenza, investimenti, e un piano sanitario solido, progettato per garantire sostenibilità e qualità dell’assistenza.