Sanità, i sindacati chiedono la revisione del piano di rientro

Dipendenti Asl e politica contro Marzetti

26 Febbraio 2009   16:00  

Sono tornati a manifestare stamani a L’Aquila i dipendenti della sanità, contrari al piano industriale predisposto dal direttore generale della Asl Marzetti che nell’ottica del rispetto del piano di rientro dal deficit sanitario prevede l’accorpamento di alcuni reparti dell’ospedale San Salvatore e la riduzione di posti letto.
La richiesta rivolta dai sindacati alla Regione è che si attivi al più presto un confronto con il governo nazionale finalizzato alla revisione del piano di rientro, contenente per i sindacati misure troppo rigide ed insopportabili dal sistema sanitario abruzzese.
Il paventato ridimensionamento del nosocomio aquilano è approdato anche all’attenzione dell’odierna seduta del Consiglio comunale con un ordine del giorno urgente che invita il manager Marzetti a rassegnare le dimissioni. Ascoltiamo il primo firmatario D’Eramo della Destra, quindi parola al centrosinistra con Moroni.

(MS)

RESPINTO L'ODG CONTRO IL RIDIMENSIONAMENTO DELL'OSPEDALE

I cosiglieri comunali Enrico Verini (Liberaldemocratici) e Luigi D'Eramo (La destra) esprimono il disappunto per essersi visti respingere dalla maggioranza un documento contro il ridimensionamento dell'ospedale, presentato oggi in consiglio comunale. "La nostra proposta all'ordine del giorno - hanno spiegato i due - era quella di dire no a un ridimensionamento che si evince dalla previsione del piano 'segreto' del direttore generale dell'Asl, Roberto Marzetti, dove sono contemplati accorpamenti e il taglio di 22 unità ospedaliere, con il rischio concreto che la facoltà di medicina dell'università aquilana perda il cosiddetto triennio clinico, a tutto vantaggio degli altri atenei abruzzesi". Nello documento, D'Eramo e Verini chiedevano al Consiglio "di condannare ogni ipotesi di licenziamento, di esprimere la solidarietà a tutti i dipendenti dell'Asl che stanno manifestando contro questo piano e che il direttore generale dell'azienda sanitaria aquilana rimettesse il proprio mandato". "Invece - scrivono i consiglieri in una nota - i consiglieri dei gruppi Pd, Udeur, Socialisti e Dc hanno respinto questo nostro ordine del giorno, con un voto contrario che è suonato come uno schiaffo alla città. Il tutto, unicamente per sostenere un uomo, proprio il direttore generale dell'Asl, che appartiene alla loro sfera politica e che vuole rimanere a tutti i costi attaccato alla poltrona".


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