Sanità in Abruzzo: una crisi ancora irrisolta

29 Gennaio 2019   11:00  

La sanità pubblica in Abruzzo sta per diventare un problema di dimensioni notevoli. Le contaminazioni derivanti dagli interessi dei privati e le poche risorse economiche a disposizione rischiano di aggravare la situazione. Il personale è ai minimi storici ma i fondi per assumere nuovi medici sono ridotti all’osso. Le strutture sono vecchie e non riescono a gestire il sovraffollamento.

<<La politica non può essere al libro paga dei privati>> affermava poco tempo fa Guido Liris, vice sindaco de L’Aquila. Il project financing, cioè la raccolta di fondi privati per la costruzione degli ospedali, può funzionare solo se la politica ha le redini del gioco in mano. Una politica però trasparente e che ripudia ogni forma di clientelismo.

L’Abruzzo dispone di quasi dieci mila operatori, divisi tra dirigenti medici, infermieri e OSS ma ciò non basta per rispondere alle richieste di assistenza medica da parte dei cittadini.

Una risposta da Roma tarda ad arrivare e perciò la politica abruzzese si ritrova a far fronte da sola a questa situazione di impasse. 

Al problema del personale si aggiunge anche quello dei posti letto. I pazienti che hanno bisogno di essere ricoverati, si trovano a dover aspettare per avere un letto in cui ricevere le necessarie cure mediche. Il presidente della Commissione Igiene e Sanità Pierpaolo Sileri, durante la sua visita in alcuni ospedali del territorio è stato chiaro: <<è arrivato il momento in cui la governance abruzzese agisca in modo unito per cambiare le cose>>. 

A fare le spese di questa situazione sono ovviamente i pazienti che trovano alcune difficoltà nel ricevere assistenza medica. Medici non reperibili, tempi di attesa infiniti sono alcuni esempi di come la sanità in Abruzzo non stia funzionando a dovere.

D’altro canto non navigano in buone acque neppure gli stessi medici, costretti a turni di lavoro insostenibili per sopperire alla mancanza di personale.

Ogni dottore ha bisogno di essere al massimo della forma per poter assistere i pazienti. Se così non fosse si potrebbe andare incontro al cosiddetto burnout medico, fenomeno molto frequente tra i medici che si trovano in una forte condizione di stress, come raccontato dall’azienda Gipo, che si occupa di soluzioni per aziende del settore medico. Sempre più dottori cercano di ovviare a questo problema tramite l’uso di software gestionali che li aiutino nell’organizzazione del proprio lavoro (cartella clinica elettronica, FSE ecc..).

Siamo di fronte ad una fase di stallo e un lieto fine sembra ancora lontano. E’ necessario che politica nazionale e locale lavorino in maniera integrata per raggiungere degli obiettivi comuni. Una buona sanità che fornisca una perfetta assistenza medica è un diritto fondamentale di ogni persona e come tale deve essere tutelato.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore