Sanitopoli, sei assessori sulla via del proscioglimento

Per i pm furono inconsapevoli

03 Ottobre 2008   10:47  

Sono ufficialmente fuori dall'inchiesta Sanitopoli sei assessori regionali, travolti nel vortice giudiziario solo perchè presenti in giunta.

Si tratta di Franco Caramanico, Giovanni D’Amico, Fernando Fabbiani, Tommaso Ginoble, Mahmoud Srour e Marco Verticelli.

La loro responsabilità consisteva nell'aver firmato il 29 gennaio la famigerata delibera numero 58, quella cioè dell'ennesimo rimborso d'oro al magnate della sanità privata abruzzese Angelini, che autorizzava il pagamento da parte della Regione di 14 milioni alla Deutsche Bank. Crediti per prestazioni sanitarie ritenute illegittime, perchè fuori dai budget concordati con la Asl di Chieti.

A preparare materialmente la delibera furono però l’ex presidente Del Turco e l’ex assessore alla sanità Mazzocca.

Ecco perchè i pm Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio, coordinati dal procuratore Nicola Trifuoggi, hanno ritenuto di stralciare la posizione degli assessori, che firmarono a scatola chiusa e finirono nei guai.

Ma non c’era alcun intento da parte loro di commettere alcun abuso patrimoniale né di certificare il falso con quella delibera che, dice l’accusa, arrecò un ingiusto vantaggio patrimoniale ad Angelini e alla Deutsche Bank.

Intanto, è stata fissata al 13 ottobre l’udienza al tribunale del Riesame che dovrà pronunciarsi sull’appello contro l’ordinanza con cui il 19 settembre il gip ha detto no alla libertà di Del Turco, Quarta, Giancarlo Masciarelli, Camillo Cesarone, Antonio Boschetti, Luigi Conga e Vito Domenici che sono agli arresti domiciliari. Il tribunale del Riesame dell’Aquila ha già detto no alla libertà prima di Domenici (il 29 luglio) e poi di Masciarelli (il 18 agosto).


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