Sanremo, Buzzanca & co: lo specchio di un Paese che non riflette

Martedì 12/1/2010

11 Gennaio 2010   16:09  

Come al solito, ad un mese dal via, tutti i pretesti son buoni per parlare di Sanremo. La kermesse musicale (16-20 febbraio 2010) è stata oggetto di critiche da parte di una giovane band, gli Analisilogica, tenuti fuori a loro dire a seguito di una censura 'politica'. Gianmarco Mazzi, direttore artistico del Festival ha spiegato che l'esclusione è avvenuta per la violazione dell'art. 3 del regolamento, secondo cui i brani  non devono contenere elementi "discriminatori in ragione di età, sesso, orientamento sessuale, condizioni personali e sociali, razza, lingua, nazionalità, opinioni politiche e sindacali, credenze religiose".
La band milanese avrebbe violato tale direttiva perchè, ill testo della canzone incriminata (Ma c'era il sole), dice: "Gli uomini bianchi che parlano quella lingua strana non mi piacciono. E' colpa loro se adesso la mia famiglia non è più felice". Si parla, infatti, di un bambino rimasto vittima di una mina, ed ora privo delle gambe. I ragazzi del gruppo pop gridano allo scandalo, affermando di non essere stati scelti per via delle loro idee pacifiste, tirando in ballo addirittura l'art. 21 della nostra Costituzione.
In realtà, credo tutto si sia svolto in maniera legittima. Certo, è stata una scelta infelice definire quelle parole discriminatorie (non scherziamo!), ma è del tutto evidente che il tema trattato è troppo alto per aver spazio in una rassegna nazional - popolare. Sanremo non è l'unica vetrina per band emergenti (anzi, forse è la peggiore), e se il succcesso deve arrivare non tarderà a farlo, anche in altri contesti.
Dopo tutta questa tensione, rilassiamoci un pochino parlando del palinsesto tv per questa sera. Raiuno, alle 21.10, propone la prima delle sei puntate della serie Io e mio figlio - Nuove storie per il commissario Vivaldi. Seguito della fiction di grande successo andata in onda cinque anni fa, vede il ritorno del poliziotto omofobo, interpretato da Lando Buzzanca, ricredutosi dopo aver scoperto, casualmente, che il figlio è gay. Insieme all'aiuto della moglie, riesce a capire (moraletta da quattro soldi) come certi pregiudizi non possano ostacolare l'amore per i cari.
Se da una parte abbiamo il dramma di un uomo alle prese con il nuovo millennio, su Canale 5 Pieraccioni ci parla della gioia della famiglia nel film Una moglie bellissima, dove recita al fianco della compagna Laura Torrisi, giunonica ex gieffina nata a Catania ma toscana d'adozione. Il toscano riesce sempre a rendere di successo la provincia, esplorandone i luoghi e indagandone le problematiche sociali (naturalmente con il tono da commediola). Rimane, comunque, un ottimo modo per passare una serata senza riflettere troppo.
C'è da scommetterci: Buzzanca e Pieraccioni a Sanremo farebbero faville.

Francesco Balzano

 

 

 


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