Sant'Egidio alla Vibrata, Cgil fa ricorso per i precari del Comune. Chiesto 1 milione di euro

03 Novembre 2011   10:51  

Sono stati depositati presso il Tribunale di Teramo i ricorsi dei 15 lavoratori precari del Comune di Sant'Egidio alla Vibrata (Teramo) che l'amministrazione comunale ha mandato a casa a dicembre 2010. Per loro la Cgil ha chiesto un milione di euro di risarcimento. Il sindacato si scaglia anche contro il Comune di Civitella del Tronto (Teramo), che da qualche giorno ha licenziato le precarie.

"La vergognosa vicenda che ha costretto i lavoratori santegidiesi a ricorrere in tribunale ha inizio piu' di 10 anni fa ed e' culminata nel dicembre 2010 quando sono stati espulsi dal mondo del lavoro a causa della debolezza della giunta comunale e dalla mancanza di proposte alternative - dice Monia Pecorale della Cgil funzione pubblica -. Sin dall'inizio questa amministrazione si e' evidenziata per la particolare avversione nei confronti del sindacato, specie della Cgil, tanto da 'richiamare' all'ordine le lavoratrici iscritte in piu' occasioni. Il culmine e' stato raggiunto nell'indecente consiglio comunale del 30 dicembre 2010 in cui l'amministrazione non e' riuscita a prendere nessuna decisione, ne' riguardo alla stabilizzazione dei precarie ne' per la proroga dei loro contratti. Tanto meno sono state avanzate soluzioni possibili. Solo un mare di sterili chiacchiere.

A sostenere il costo di tanta leggerezza - prosegue la sindacalista - non sono stati e non saranno solo i 15 lavoratori che a cinquant'anni non troveranno facilmente una nuova occupazione stabile e regolare, ma saranno i cittadini stessi. Questi hanno, infatti, gia' sostenuto un costo in piu' per l'assunzione di personale interinale che ha sostituito quello cacciato. Ora, l'amministrazione comunale dovra' spiegare loro che avranno meno servizi e tasse piu' alte, perche' se verra' condannata dovra' risarcire i lavoratori di oltre 1 milione di euro per l'illegittimo impiego dei lavoratori precari utilizzati come dipendenti dell'Ente a tutti gli effetti".

Il Comune di Civitella del Tronto, da qualche giorno, ha licenziato le precarie dopo 14 anni di servizio."Il sindaco fa un bel parlare di progetti e iniziative, ma se volesse veramente realizzare quel che dice di voler fare, non avrebbe operato le sciagurate scelte degli ultimi giorni. La giunta comunale, infatti, nonostante la contrarieta' delle organizzazioni sindacali - spiega ancora Monia Pecorale - e dei funzionari dell'ente, non ha prorogato i rapporti di lavoro alle precarie del Comune (6 su un totale di 7). E siccome, com'e' noto, non si possono fare nuove assunzioni a tempo indeterminato e non si possono sostituire le persone che vanno in pensione, i servizi finora gestiti da queste lavoratrici non saranno piu' garantiti alla cittadinanza civitellese, che pure paga le tasse e che non lo merita davvero".


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