Sara Musella, un'altra piccola interprete trattata da grande

Cristian Imparato ha trovato pane per i suoi denti. Sembrava, infatti, indiscussa la leadership del ragazzino nella trasmissione "Io canto", talent show riuscitissimo condotto da 're Mida' Gerry Scotti. Invece, proprio sul più bello, arriva lei, Sara Musella, bambina tenerissima dotata di una voce semplicemente meravigliosa.

Di certo, il pubblico non ha dimenticato le qualità del primo beniamino, ma ora anche la sua 'collega' è campione di click su youtube. Sara sabato scorso si è esibita sulle note de "La voce del silenzio", canzone scritta nel 1968 da Mogol in collaborazione con Paolo Limiti, che ebbe il suo primo successo al Festival di Sanremo grazie all'interpretazione di Tony Del Monaco e Dionne Warwick.

Il brano, in seguito, proseguì la strada sulla via della celebrità grazie alle indiscusse capacità di Mina. Naturalmente, è improponibile fare un confronto con i predecessori, ma la Musella, a soli sei anni, già dimostra di saperci fare.

Tolte, però, tutte le considerazioni positive sull'argomento, non posso non pensare al grosso rischio che questi bambini corrono. Troppo spesso, infatti, abbiamo visto enfant prodige in ogni campo, rimanere schiacciati dalla poderosa macchina da soldi costruita intorno a loro.

Non voglio qui discutere sulla preparazione tecnica (sono troppo piccoli!), quanto sulla opportunità di catapultarli in una dimensione troppo grande. Se guardando le immagini dei bambini soldato impiegati per fare la guerra ci impietosiamo, siamo poco attenti ai sentimenti di questi fenomeni da baraccone in miniatura.

Chi di voi ha visto il film "Bellissima" di Luchino Visconti, potrà ben comprendere i rischi che si corrono nel compiere operazioni di un certo tipo. La celebrità per noi adulti è un sogno, ma per i nostri figli, ancora non in grado di scegliere il proprio futuro, potrebbe trasformarsi in un incubo.

Francesco Balzano