Scandalo Caporalato: Madre e Figlio Arrestati, Lavoratori Sfruttati e Costretti a Stare in una Stall

05 Luglio 2024   21:45  

Una nuova inquietante vicenda di caporalato scuote il settore agricolo. Madre e figlio, rispettivamente di 51 e 29 anni, titolari di un'azienda agricola, sono finiti nei guai dopo un'indagine condotta dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL). Gli inquirenti hanno scoperto che i due reclutavano lavoratori stranieri tramite social network, promettendo un salario di 500 euro mensili. Tuttavia, le condizioni di vita e di lavoro riservate ai braccianti erano disumane.

I lavoratori, privi di permesso di soggiorno, erano costretti a vivere in una roulotte fatiscente all'interno di una stalla, senza acqua, luce e servizi igienici, esposti a un'aria insalubre a causa della concimaia vicina. Durante il giorno, i braccianti lavoravano nei campi, mentre la notte erano obbligati a sorvegliare la stalla, minacciati continuamente di essere rimpatriati.

L'accusa per i titolari è di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, con violazione delle norme sulla sicurezza e dei contratti nazionali. Il figlio è stato posto agli arresti domiciliari, mentre per la madre è scattato il divieto di dimora nel Comune di Teramo.

Durante la perquisizione, i carabinieri hanno trovato 2.000 euro nascosti in un barattolo di vetro, somma appartenente a uno dei lavoratori sfruttati. Il denaro è stato riconsegnato al legittimo proprietario, attualmente ospitato in una struttura protetta. Inoltre, sono state sequestrate cinque piante di marijuana e 50 grammi dello stesso stupefacente confezionato in dosi.

Questa operazione mette in luce ancora una volta le gravi condizioni di sfruttamento e abuso a cui sono sottoposti molti lavoratori nel settore agricolo.


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