Soldi e, in qualche caso, "favori sessuali" in cambio della patente.
Era questo, secondo gli investigatori, il "prezzo aggiuntivo" che l'organizzazione sgominata stamane a Frosinone chiedeva ad alcune candidate all'esame di guida o alle mogli di candidati.
A finire in carcere nell'ambito dell'operazione "Pay to drive" sono stati uno dei due ingegneri della Motorizzazione di Frosinone che si alternano tra loro nel ricoprire il ruolo di direttore e che - all'epoca dei fatti e fino ad un mese fa - rivestiva tale incarico; il titolare di tre autoscuole di Cassino e Roccasecca, ritenuto il capo dell´organizzazione; un esaminatore della Motorizzazione di Frosinone.
Per altri 17 "associati" sono scattati gli arresti domiciliari; si tratta di altri tre esaminatori della Motorizzazione di Frosinone; tre titolari di altrettante agenzie di scuola guida della provincia di Frosinone; due dipendenti delle autoscuole del capo del sodalizio; 5 suoi parenti (fratelli e nipoti), titolari di scuole guida nella provincia di Caserta; altri 4 che ricoprivano il ruolo di procacciatori dei candidati/clienti o di "sostituti" degli stessi in occasione delle prove di teoria.
Il meccanismo messo a punto era tanto complesso quanto efficace: l'ingegnere della Motorizzazione, dietro compenso, assegnava alle prove d'esame uno dei tre esaminatori corrotti che, a loro volta, chiudevano letteralmente gli occhi, consentendo ai complici di partecipare fraudolentemente all'esame, sostituendosi al candidato di turno: ogni sostituto compilava i test del candidato-cliente e, contemporaneamente, suggeriva le risposte ad altri tre candidati.
In questo modo veniva garantita la promozione di almeno 16 candidati per sessione d'esame: i video girati dalla polizia attestano come i sostituti partecipino indisturbati in due sessioni d'esame, a poche decine di minuti l'una dall'altra, sedendo agli stessi posti e indossando gli stessi abiti senza che l'esaminatore batta ciglio.
Nel corso delle indagini, iniziate nell'ottobre del 2014, è stata documentata l'alterazione di ben 5 sessioni d'esame, tra teoria per la patente B e revisione, durante le quali sono stati promossi illegittimamente oltre 70 candidati di numerose province.
Dall'inchiesta è emerso un giro d'affari di circa 224.000 euro.
Motivo per cui l'autorita' giudiziaria ha disposto il sequestro dei conti correnti bancari e postali degli indagati, fino al raggiungimento della cifra in questione oltre a 5 immobili (tra ville, abitazioni e locali commerciali), 5 auto e 2 moto, tra cui una Ferrari modello California, immatricolata nel marzo del 2015 (pagata oltre 200mila euro) ed una Mercedes acquistata pochi giorni fa per quasi 100mila euro.