Dal 16 agosto al 29 settembre, il mare Adriatico centrale vedrà un fermo biologico obbligatorio di un mese e mezzo, coinvolgendo le aree da San Benedetto del Tronto a Bari, compreso l'Abruzzo. I pescherecci resteranno ormeggiati nei porti, come stabilito dal decreto del Ministero dell'Agricoltura, guidato dal ministro Francesco Lollobrigida di Fratelli d'Italia. Il provvedimento, che suddivide i periodi di fermo in tre macroaree, ha scatenato una forte reazione da parte delle associazioni di categoria, in particolare del Sib Confcommercio, che critica la scelta del periodo.
Il decreto prevede l'interruzione temporanea obbligatoria delle attività di pesca per le unità autorizzate all'utilizzo di attrezzi specifici, come reti a strascico a divergenti e reti gemelle. Le date del fermo variano a seconda della zona: da Trieste ad Ancona dal 31 luglio al 13 settembre, da San Benedetto del Tronto a Bari dal 16 agosto al 29 settembre, e in altre aree italiane, come Brindisi e Napoli, dal 1° al 30 ottobre.
L'obbligo di fermo comporta la consegna di tutti i documenti di bordo alle autorità marittime e, se necessario, il trasferimento temporaneo delle imbarcazioni per operazioni di manutenzione. Tuttavia, secondo il presidente regionale del Sib Confcommercio, Riccardo Padovano, il periodo scelto è inadeguato sia dal punto di vista commerciale che biologico. "Bloccare l'approvvigionamento di pescato locale nel pieno della stagione turistica è assurdo", afferma Padovano, sottolineando che il fermo favorisce principalmente il ripopolamento delle triglie, senza un reale beneficio per l'ecosistema marino nel suo complesso. Il presidente del Sib chiede una revisione del periodo e delle modalità di attuazione del fermo.
Dal lato del governo, il ministro Lollobrigida difende la scelta, sottolineando l'obiettivo di garantire un futuro sostenibile per il settore ittico. Il fermo biologico, secondo il ministro, è un passo importante per supportare le imprese della pesca, pur riconoscendo la necessità di un dialogo con la nuova Commissione Europea per rivedere le politiche attuate negli ultimi anni.