Sciopero generale: in piazza a Teramo oltre 10mila persone hanno risposto all'appello della Cgil

Manifestanti sotto casa di Chiodi: "Dimettiti"

06 Settembre 2011   13:03  

Piu' di diecimila persone hanno preso parte stamane a Teramo alla manifestazione regionale indetta a livello nazionale dalla Cgil per protestare contro la manovra del Governo. Un grandissimo corteo si e' snodato lungo le vie della citta' dove e' stata sottolineata anche la difficile situazione dell'Abruzzo. La piazza di Teramo non e' stata scelta a caso. E' qui, infatti, che vive il presidente della Regione, Gianni Chiodi.

"Non avevamo dubbi - ha detto Emilio Miceli, segretario nazionale Slc-Cgil - che questa sarebbe stata una grande giornata, sia sul versante dell'astensionismo al lavoro sia per la mobilitazione e la presenza nelle piazze. " E a Teramo il successo è indiscutibile, in 10 mila hanno parte alla manifestazione.

"Del resto nel Paese - spiega Miceli - cresce un'insoddisfazione sempre piu' forte, sempre piu' larga nei confronti dei provvedimenti del Governo".

Per il segretario regionale della Cgil, Gianni Di Cesare, oggi in piazza a Teramo, "la soluzione e' cambiare il sistema della tassazione. La nostra proposta - ha spiegato - si basa sugli stessi saldi del Governo ma li compone in modo diverso, in modo che non siano sempre gli stessi a pagare. Noi chiediamo una tassa sulle grandi ricchezze e sui grandi immobili e una patrimoniale strutturale sul modello francese. In pratica - ha concluso Di Cesare - vogliamo che cominci a pagare chi non ha mai pagato".

"Equita', diritti, lavoro, ricostruzione" ed ancora, "Dall'Aquila con rabbia". Alle scritte del corteo si sono aggiunti poi i cori di chi chiedeva le dimissioni del governatore Gianni Chiodi. In diversi, soprattutto aquilani, hanno raggiunto l'abitazione del presidente della Regione per manifestare il dissenso. Alla manifestazione regionale della Cgil hanno aderito in migliaia, percorrendo corso Cerulli, corso San Giorgio fino a Piazza Martiri in modo roboante e determinato senza colpi di testa.

A sventolare per tutta la mattinata bandiere rosse ma anche di tante sigle politiche opposte al governo Berlusconi. Pensionati, disoccupati, casalinghe, studenti hanno animato la giornata del dissenso alla manovra Berlusconi, alla politica regionale, alla disoccupazione, alla crisi economica ai diritti negati dei lavoratori e degli italiani.

Tutte le sigle della Cgil, le rappresentanze sindacali aziendali hanno calcato il suolo teramano alla presenza di tutti i dirigenti Cgil regionali. Per Teramo c'era il segretario Giampaolo Di Odoardo che ha biasimato i mancati tagli alla politica e piu' in generale la manovra che impoveriscono italiani e lavoro.


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