Scontro in Parlamento, le Opposizioni Scendono in Piazza: "Difendiamo l'Unità Nazionale"

13 Giugno 2024   16:05  

Le opposizioni sono sul piede di guerra e si preparano a scendere in piazza a Roma. Dopo la rissa scoppiata in Aula, Pd, M5s, Avs e Più Europa hanno annunciato una manifestazione con lo slogan: "Difendiamo l'Unità Nazionale". La mobilitazione, prevista per le 17.30 in piazza Santissimi Apostoli, è stata resa nota attraverso un comunicato congiunto. "Non possiamo accettare che il Paese sia ostaggio di un clima di continue intimidazioni," si legge nella nota. "Non permetteremo che vengano compromesse l'unità e la coesione nazionale. Invitiamo tutte le forze politiche e sociali, nonché i cittadini democratici, a unirsi alla nostra mobilitazione".

Già durante l'assemblea congiunta di senatori e deputati del Pd, tenutasi in mattinata alla Camera con Elly Schlein, era emersa la volontà di mantenere alta l'attenzione su quanto accaduto e di coordinarsi con le altre opposizioni. "Faremo un'opposizione durissima contro una riforma che scardina la Costituzione," ha dichiarato Schlein. "Quello che è successo non può passare sotto silenzio; non è stata una rissa, ma un'aggressione".

La tensione ha raggiunto l'apice quando la Camera ha bocciato la proposta dell'opposizione di sostituire nel verbale della seduta di ieri il termine 'disordini' con 'aggressione nei confronti del deputato Donno'. La richiesta, avanzata dalla capogruppo Dem Chiara Braga, è stata respinta per 42 voti, scatenando le proteste delle opposizioni.

L'episodio scatenante è stato il gesto del deputato leghista Domenico Furgiuele che ha fatto il segno della X Mas rivolto ai banchi delle opposizioni, mentre questi sventolavano il tricolore e cantavano 'Bella ciao'. Nel tentativo di consegnare un tricolore al ministro Calderoli, il deputato Donno è stato 'protetto' dai colleghi di partito del ministro, dando il via a una rissa che è stata faticosamente domata dai commessi. "Sono stato colpito allo sterno e sono crollato," ha dichiarato Donno.

Le opposizioni contestano che quanto accaduto venga sintetizzato come 'disordini' nel verbale parlamentare. "Non sono stati disordini, ma un'aggressione squadrista," ha detto Marco Pellegrini del M5s. Federico Fornaro del Pd ha insistito sulla necessità di chiarezza. La maggioranza, rappresentata dal vice presidente di turno Sergio Costa, ha ribattuto che il verbale non riporta le parti in cui la seduta è sospesa.

La polemica si è intensificata con le dichiarazioni di Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, che ha paragonato 'Bella Ciao' al comunismo e alla X Mas, suscitando indignazione tra le opposizioni, che hanno reagito urlando 'Vergogna!' e cantando 'Bella ciao'.

Nel frattempo, in Senato, la tensione è salita durante le votazioni sugli emendamenti del ddl sul premierato elettivo. Il presidente di turno Gianmarco Centinaio ha richiamato i senatori del Pd per aver superato i tempi concessi, scatenando ulteriori proteste. Il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo ha invitato le opposizioni a non esacerbare ulteriormente la situazione. Anche in Senato, l'atmosfera si è riscaldata al punto che la vicepresidente Licia Ronzulli ha dovuto sospendere la seduta. La ripresa dei lavori ha visto l'approvazione degli emendamenti e la programmazione delle dichiarazioni di voto finali per martedì 18 giugno alle 15.30. Ronzulli ha concluso la seduta scusandosi con i commessi e il personale di Palazzo Madama per lo "spettacolo poco edificante".


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