Attraverso società fantasma, i responsabili puntavano a ottenere milioni di euro dai fondi pubblici e comunitari, ma la Guardia di Finanza li ha fermati.
Una truffa da oltre 9 milioni di euro è stata sventata dalla Guardia di Finanza di Popoli Terme nell’ambito dell’operazione “Company Back to Life”. Gli investigatori hanno smascherato un sofisticato piano orchestrato da alcune società che, simulando requisiti fittizi, cercavano di accedere illecitamente a fondi pubblici e risorse comunitarie, tra cui quelle del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Le indagini si sono concentrate su due linee di finanziamento: la prima, da 6 milioni di euro, riguardava il “Sostegno alle imprese esportatrici con approvvigionamenti da Ucraina, Federazione Russa e Bielorussia”. La Guardia di Finanza è riuscita a bloccare circa il 25% della somma, ma il restante 75% era già stato percepito dai truffatori. La seconda linea, per oltre 3 milioni di euro, era destinata a progetti di transizione ecologica e digitale, obiettivi chiave del Pnrr. Fortunatamente, in questo caso, i militari sono intervenuti prima che i fondi venissero erogati.
Il piano fraudolento prevedeva la creazione di società fittizie, improvvisamente “rianimate” nei mesi di settembre e ottobre 2023 attraverso la presentazione di bilanci e documenti falsificati. Questi documenti, depositati presso il Registro delle Imprese, miravano a dimostrare attività inesistenti per accedere ai finanziamenti. I fondi comunitari erano stati richiesti tramite SIMEST Spa, un ente che supporta l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
Le autorità hanno eseguito un sequestro preventivo per equivalente del valore di 2,27 milioni di euro, colpendo due società con sede a Pescara. Sono stati confiscati conti bancari, veicoli, motocicli e quote societarie riconducibili ai responsabili. L’azione è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Pescara, che ha delegato alla Guardia di Finanza ulteriori accertamenti per verificare eventuali complici o ramificazioni del sistema fraudolento.
Il caso evidenzia la necessità di controlli serrati sulla gestione dei fondi pubblici e comunitari, specialmente in un periodo in cui le risorse del Pnrr sono fondamentali per la ripresa economica e la transizione del sistema produttivo italiano. L’operazione è solo uno dei numerosi interventi delle forze dell’ordine per garantire che i fondi destinati alla crescita del Paese non cadano nelle mani di organizzazioni criminali.