Scosse a Montereale, la parola al sismologo Del Pinto

19 Agosto 2010   09:09  

Scrive Cristian Del Pinto, geofisico, sismologo e vulcanologo molisano:

'' L'attuale situazione sismogenetica che sta interessando l'area di Montereale (non dimentichiamo però anche l'attività presente nel distretto sismico del Velino-Sirente!) ci ricorda, ancora una volta, quanto sia assurdo ipotizzare che gli effetti di una crisi sismica come quella aquilana possano svanire nel giro di poco più di un anno.

La crisi simica in questione - è giusto ricordarlo - è stata finora composta da un numero di eventi dell'ordine di molte decine di migliaia (tra cui un evento sismico di magnitudo momento (Mw) pari a 6.3, almeno 5 eventi con magnitudo locale (Ml) compresa tra 5.0 e 6.0, più di 30 eventi con Ml compresa tra 4.0 e 5.0), che ha interessato un'area sismogenetica piuttosto complessa ed ha attivato almeno 8-9 strutture di faglia differenti, necessita di molto più tempo per evolvere in una situazione di nuovo equilibrio.

Personalmente, ho molto bene in mente ciò che è accaduto in Molise (visto che è questa l'area di interesse del mio lavoro) a partire dall'evento sismico di San Giuliano di Puglia del 31 ottobre 2002, dove il conseguente sciame sismico è durato quasi tre anni (e i dati a disposizione lo testimoniano), ed in cui sono state coinvolte solo 2 strutture di faglia differenti con un evento principale più di 30 volte più piccolo (in termini di rilascio energetico) di quello Aquilano.

Come poter anche solo pensare che la situazione aquilana si potesse risolvere in pochi mesi?In ogni modo, se da un certo punto di vista - in base a quanto finora affermato - può apparire per lo meno non tanto strana la persistenza di una tale attività sismogenetica in una certa area dell'Aquilano, non si può e non si deve affatto "abbassare la guardia" per almeno due motivi:

1) Non sarebbe scientificamente corretto escludere a priori che possano ancora verificarsi eventi sismici di una certa intensità (Ml intorno a 3.0-4.0, per intenderci), come accadde i Molise, dove si verificò un evento inseribile nella serie di assestamento del terremoto di San Giuliano con Ml 4.1 a distanza di tre anni;

2) Indipendentemente da tutto, uno sciame sismico è sempre da tenere sotto costante controllo, poiché rappresenta comunque un'anomalia, nonostante alcune volte - come in questo caso - lo si possa inserire in un decorso più ampio di assestamento. E questo al di là delle affermazioni di sedicenti personaggi privi di titoli e competenza che diffondono i propri vaticini ovunque senza sottoporre le proprie "teorie" alla valutazione oggettiva di una qualsiasi commissione scientifica mediante la pubblicazione in una rivista del settore....

 

 


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