Scuole, "la Gelmini pensi alle risorse, altro che alla Bibbia"

Marzoli (Pd): Provincia intervenga sugli edifici

17 Settembre 2010   10:46  

 

"In un momento di fortissima difficoltà per il mondo della scuola, con un' alta percentuale di edifici insicuri ed un taglio drastico alle risorse per l'istruzione che ha moltiplicato la precarietà, creato classi con oltre quaranta alunni e generato la figura dei 'presidi part time', l'uscita della Gelmini pare un diversivo per distogliere l'attenzione dai problemi reali di queste settimane". E' quanto dichiara Alessandro Marzoli del Pd, vice presidente del Consiglio comunale, nel commentare l'idea del ministro di inserire la lettura della Bibbia nei programmi scolastici, immediatamente ripresa dal vice sindaco teatino.
"Nella città di Chieti in particolare - afferma Marzoli - dove vi sono scuole chiuse in seguito al sisma del 2009, dove alcuni studenti del Liceo Classico GB Vico sono costretti a studiare in piazza all'aperto perchè non dispongono di aule agibili e dove continuano ad esistere gravi criticità anche per il Liceo Scientifico Masci ed altre scuole cittadine, la lettura della Bibbia in classe è certamente una questione di secondaria importanza.
Per questa ragione - prosegue Marzoli - ci piacerebbe che lo stesso fervore dimostrato dal nostro vice sindaco per la nuova idea della Gelmini venisse impiegato per sollecitare la Provincia ad intervenire con maggiore impegno e tempestività sulle strutture scolastiche e per spronare il ministro dell'istruzione a battersi per ottenere più risorse per la scuola italiana e teatina in particolare.
Per quanto riguarda la lettura di passi della Bibbia dipende da come il testo viene presentato. Può essere un'occasione altamente formativa dal punto di vista didattico ed educativo se la si legge come si fa con un classico. Benissimo quindi se la proposta ha un fine pedagogico che permetta agli studenti di conoscere meglio il ruolo, la storia, e l'importanza del cristianesimo e dei suoi insegnamenti. Diverso invece se l' iniziativa mira ad altro, cioè ad impartire una dottrina.
Senza dubbio preoccupa il fatto che si pensi a riempire la scuola di simboli come ha fatto un sindaco leghista al nord: in questo modo non si permette ai discenti di crescere ed apprendere in libertà, esattamente come avveniva durante il periodo fascista.
Anche di questo - conclude Marzoli - si parlerà nel dibattito che i Giovani Democratici terranno nella giornata di domani, sabato 18 settembre, alla Villa Comunale di Chieti, dalle ore 18.00, all'interno della festa Democratica del PD di Chieti".


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