Sequestrati beni per 30mila euro a cinque furbetti del terremoto

29 Dicembre 2011   11:00  

Tra il 15 ed il 28 dicembre scorso i carabinieri del NORM della Compagnia di L'Aquila hanno proceduto ad eseguire quattro decreti di sequestro preventivo nell'ambito del procedimento penale che vedeva coinvolti cinque cittadini aquilani denunciati nei mesi scorsi per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. I cinque, quattro dei quali in concorso tra loro, avevano rilasciato false dichiarazioni, dissimulando anche la disponibilità di diverse abitazioni agibili nell'area di mobilità del Comune di L'Aquila, al fine di percepire il contributo per l'autonoma sistemazione, conseguendo così profitti per un totale di 30mila euro circa.

L'indagine scaturiva da una segnalazione pervenuta dalla Struttura per la Gestione dell'Emergenza che in numerose occasioni ha collaborato con le Forze di Polizia al fine di stanare i cosiddetti sciacalli del terremoto.

I decreti di sequestro preventivo, emessi dal Giudice per le indagini Preliminari Dott. Romano Gargarella, sono stati richiesti dal P.M. titolare dell'inchiesta, Dott. Stefano Gallo, e prevedono la c.d. confisca "per equivalente" del profitto del reato di truffa aggravata.

In pratica, si procede con il sequestro delle somme provento del reato direttamente sui conti correnti degli indagati, somme di denaro di cui il reo ha la disponibilità per un valore corrispondente a quello dell'illecito profitto. Significativo il fatto che il giudice nel contestare gli addebiti ha aggiunto l'aggravante dell'aver commesso il fatto approfittando delle condizioni di luogo e di tempo tali da ostacolare la pubblica difesa, cioè il fatto che il reato si è verificato successivamente all'evento sismico che, devastando L'Aquila, ha comportato migliaia di pratiche analoghe da controllare da parte del Comune.


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