Sequestrato italiano in Venezuela

25 Gennaio 2007   14:31  
Regione di Mara, al confine con la Colombia, nel nord-est del Venezuela: quattro uomini in bicicletta e armati fino ai denti entrano nell´azienda agricola di Carmine D´Amico, di origini abruzzesi, che produce uva e alleva pollame. Dopo aver legato gli operai i due uomini hanno costretto il D´Amico a salire nel suo fuoristrada e sono scomparsi nelle vicine montagne. Già richiesto il riscatto, assolutamente non alla portata della famiglia. Subito mobilitata la comunita´ italiana residente a Maracaibo, con in testa il sindaco Giancarlo Di Martino, anche lui di origine abruzzese. Chiedono tra le atre cose l´intervento del Vice Ministro italiano Franco Danieli, che si è già più volte occupato dell´emergenza sequestri, incontrando recentemente italiani rapiti e liberati e i parenti delle vittime. Danieli soprattutto sta facendo pressione affinchè il governo venezuelano approvi al più presto una nuova legge anti-sequestro. Mobilitato l´ambasciatore italiano a Caracas, Gerardo Carante, che ha chiesto di inviare a Maracaibo funzionari antisequestro per collaborare alle indagin. Carmine D´Amico, 42 anni orginario del chietino, è una persona molto conosciuta e apprezzata ed è membro della Giunta Direttiva della Casa d´Italia locale. Secondo la Guardia Nazionale i rapitori sarebbero delinquenti comuni. La preoccupazione è che, come già è avvenuto in passato, la vittima del sequestro sia ceduta in cambio di denaro alla guerriglia colombiana. FT

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