Si è praticamente conclusa l'inchiesta della Procura di Chieti che vede protagonista l'ex assessore comunale alle Politiche della Casa Ivo D'Agostino, accusato di aver preteso prestazioni sessuali da alcune donne in cambio della concessione di un alloggio popolare.
Ben sette le donne, sia italiane che straniere, tutte in condizioni economiche precarie, che lo hanno accusato, spingendo i magistrati teatini a decidere di metterlo agli arresti domiciliari (in seguito trasformati in obbligo di dimora), per poi provvedere a cristallizzare le testimonianze delle donne in sede di incidente probatorio.
La difesa non è evidentemente riuscita a ribaltare le accuse, cosicché il pm ha deciso di chiudere le indagini cui, con ogni probabilità, seguirà il rinvio a giudizio di D'Agostino con le accuse di concussione e violenza sessuale, cui eventualmente farebbe seguito la fissazione dell'udienza preliminare.
L'ex assessore potrebbe però non essere il solo indagato ad andare a processo: da quanto trapela, infatti, la medesima decisione potrebbe essere presa nei confronti di un altro soggetto, un dipendente del settore Lavori Pubblici che avrebbe fatto da autista a D'Agostino e sarebbe marginalmente coinvolto in un episodio.