Nonostante il programma di Vittorio Sgarbi sia stato sospeso, la Rai continuerà a pagargli i soldi promessi nel contratto firmato dal critico d'arte. I bassi ascolti da record registrati dal suo programma avrebbero consigliato, almeno per buon senso, di non essere premiati con emolumenti da capogiro (si parla di 8 milioni di euro complessivi) ed invece l'azienda pubblica ha garantito il suo impegno a rispettare gli accordi presi.
Praticamente non contano i risultati raggiunti, come dovrebbe essere in questo campo, perchè Vittorio Sgarbi ha comunque diritto a prendere il compenso senza aver garantito prestazioni all'altezza. Così, l'enorme baraccone messo su anche con soldi nostri verrà smontato senza che nessuno ci rimetta. A parte i contribuenti, naturalmente.
Ora "Ci tocca anche (pagare) Sgarbi", insomma...
Francesco G. Balzano