Sgominata banda italo-romena dedita ai furti di rame

23 Luglio 2013   12:42  

 Avevano progettato anche di colpire il depuratore comunale di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), rischiando di provocare seri danni a una citta' costiera che durante l'estate triplica la propria popolazione, ma sono stati fermati e arrestati dai carabinieri.

Si tratta di una banda di 11 romeni e 3 italiani ritenuti responsabili negli ultimi mesi, di una serie di furti di rame per 30 quintali complessivi, compiuti presso gli impianti fotovoltaici delle campagne dell'entroterra maceratese, ascolano e teramano.
Sette di loro erano stati arrestati gia' il 2 maggio scorso, al termine di una prima fase di indagini coordinata dal nucleo operativo della Compagnia di San Benedetto, guidato dal tenente Saverio Lojacono.

Oggi , nell'ambito dell'operazione 'Aur Rosu' sono stati eseguiti gli altri ordini di custodia cautelare, di cui 5 in carcere, emessi dal gip del Tribunale di Ascoli Giuliana Filippello, su richiesta del sostituto procuratore, Cinzia Piccioni.

A capo della banda, un rumeno che era titolare di un'impresa edile e che, secondo gli inquirenti, coordinava i furti notturni, servendosi di attrezzature idonee e tecniche specializzate.

Gli italiani arrestati sono tutti residenti ad Ascoli. "Pensiamo di aver disarticolato un associazione a delinquere che era dedita ad un fenomeno che inizia a preoccuparci" ha detto in conferenza stampa il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli, colonnello Alessandro Patrizio.

Dal canto suo il comandante della Compagnia di San Benedetto, capitano Giancarlo Vaccarini ha sottolineato che "l'indagine prosegue", anche per verificare i canali verso i quali il "rame veniva ricettato".

Due componenti della banda sono ancora ricercati


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