Si avvia alla conclusione il Torino Film Festival: tutti i possibili vincitori

Virzì dubbioso sulla direzione della prossima edizione

30 Novembre 2013   15:32  

E' ormai giunta agli sgoccioli la trentunesima edizione del Torino Film Festival. La rassegna si chiude con un più 34% di incassi, battendo ogni record (con 254 mila euro, rispetto ai 189 mila dell’anno scorso). Il neo-direttore Paolo Virzì si è detto entusiasta del traguardo raggiunto, ma sulla possibilità di replicare questa esperienza si è mostrato dubbioso. Ecco le sue dichiarazioni in merito:

Il festival non e’ ancora finito, fatemi riprendere. Il 2013 per me e’ stato un anno intenso. Mi prenderei qualche giornata per riflettere [..] Oltre al festival il 2013 e’ stato l’anno della mia terza paternita’, l’anno in cui ho girato il film piu’ complesso e ambizioso della mia carriera e l’anno del Tff, ora fatemi riprendere. Anche perche’ domenica (quando si conclude il festival, ndr) parto alle 6 del mattino da Torino, per mettermi subito al lavoro sulla promozione del mio prossimo film, che uscira’ a gennaio

La cerimonia di premiazione si svolgerà tra poche ore, subito dopo verrà proiettato in anteprima il film Grand Piano (Festa mobile), diretto da Eugenio Mira, che vede come protagonisti Elijah Wood e John Cusack.

Il film rende omaggio a registi come Spielberg, Zemeckis, De Palma e soprattutto a "L'uomo che sapeva troppo" di Hitchcock. La storia è quella di un pianista (Elijah Wood) che torna a calcare le scene dopo un periodo di latitanza (causato da panico da palcoscenico) e si trova a dover smacherare un cecchino (John Cusack) durante il suo concerto.

Tra i probabili vincitori di questa edizione ci sono certamente: "Club Sándwich" di Fernando Eimbcke, che descrive in modo tenero e intimo il rapporto tra i due protagonisti (madre e figlio) e il revenge movie "Blue Ruin" di Fernando Eimbcke. Ottime possibilità di vittoria anche per "Pelo Malo" di Mariana Rondón che, inserendo i protagonisti del suo film (una madre vedova e il suo bambino) in una realtà "cattiva", come quella della periferia di Caracas, riesce a strutturare la sua opera su più livelli, analizzando sentimenti, rapporti e gender. Infine abbiamo "Le démantèlement"di Sébastien Pilote, storia di amore di un padre per le proprie figlie e dei sacrifici disposti ad affrontare per loro.

Da escludere la vittoria dei due italiani in gara, La mafia uccide solo d’estate di Pif e Il treno va a Mosca, che, sebbene siano stati accolti abbastanza calorosamente da pubblico e critica, non brillano di originalità.

di Maria Rita Graziani


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