La Regione Abruzzo è in ginocchio a causa della siccità, con conseguenze gravi per la popolazione e il territorio. Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha ufficialmente richiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la dichiarazione dello stato di emergenza, motivando la richiesta con la critica situazione idrica che affligge l'intera regione. La domanda è accompagnata da una relazione dettagliata del dirigente della Protezione civile abruzzese, che descrive le cause e gli effetti di questa emergenza.
"La nostra regione sta attraversando un periodo di siccità prolungata, causata dalla scarsa piovosità delle ultime stagioni e dalle temperature insolitamente alte, che hanno ridotto i deflussi idrici superficiali e la disponibilità di acqua negli invasi e nelle falde", scrive Marsilio nella sua lettera. A questa situazione già preoccupante, si aggiungono i rilevanti flussi turistici estivi, soprattutto lungo la costa, che hanno ulteriormente aggravato il deficit idrico.
Particolarmente colpita è la provincia di Chieti, dove diversi comuni sono rimasti senza approvvigionamento idrico, causando notevoli disagi, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione. Per fronteggiare l'emergenza, sabato 17 agosto, è partita alle 6:30 dall’Aquila un’autobotte degli Alpini con una capacità di 8.000 litri, destinata ai comuni più colpiti del Vastese, come San Buono, Gissi, Monteodorisio, Cupello e Tornareccio. La Sasi, gestore del servizio idrico, ha reso noto che questi comuni saranno riforniti anche dall’autobotte della Protezione Civile Val Trigno, con una capacità di 3.000 litri.
Marsilio ha evidenziato come la Regione, in collaborazione con le Prefetture locali, si sia già attivata per gestire questa crisi, ma ha sottolineato la necessità di un intervento nazionale. "La situazione è critica e richiede un supporto immediato", conclude il presidente, chiedendo la dichiarazione dello stato di emergenza a partire dal 1° luglio 2024 per l'intero territorio abruzzese.