Silvana Pica, la scomparsa senza un perché: si indaga sul suo computer

20 Marzo 2012   10:14  

La scomparsa di Silvana Pica è decisamente un giallo e parlare di fuga volontaria è impensabile.

Il figlio di Silvana, Lorenzo, lo ha chiesto più volte, indagate per omicidio.

Ora il primo passo, da parte degli inquirenti, per verificare ipotesi investigative diverse rispetto a quella dell’allontanamento volontario, si è messo in atto. Si tratta della perizia tecnica disposta sul computer portatile ritrovato solo la scorsa settimana nella stanza in cui abitava la traduttrice in viale Marconi.

Il pm Valentina D’Agostino ha posto in essere dei quesiti che porteranno all'affidamento dei lavori ad un consulente.

Si tratterà di capire quando e in che modalità è stato utilizzato il computer che è stato ritrovato solo la scorsa settimana.

Il computer potrebbe rivelare anche contatti e confidenze che la traduttrice della Provincia, che passava molto tempo da sola, potrebbe aver fatto in relazione a paure o a eventuali minacce.

L'analisi servirà anche a capire se Silvana abbia effettivamente lavorato da casa, come ogni tanto faceva, prima di sparire.

 “Silvana aveva proprio voglia di vivere” racconta una ex dipendente della Provincia che fino al 2009 ha gestito Silvana al lavoro.“ Con lei si parlava bene – racconta un altro conoscente - una persona gradevole, non era pazza. Aveva avuto solo un esaurimento nervoso che l’aveva portata a utilizzare dei farmaci. La sua scomparsa mi ha lasciato senza parole. Ma non credo all’allontanamento volontario soprattutto per il suo riconquistato rapporto con il figlio, l’ho vista rivivere”.

 


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