Sindacalisti in piazza, precari a spasso

18 Marzo 2009   15:02  

Ieri fuori palazzo dell'Emiciclo ha manifestato la Ggil, che si prepara allo sciopero generale del 4 aprile. C'erano gli operai della Micron, della Campari e di altre aziende in crisi, c'erano i pensionati e ovviamente le alte rappresentanze sindacali. Il segretario provinciale Cgil  Sandro Giovarruscio ha detto cose condivisibili al nostro microfono, a proposito di  ammortizzatori sociali che non bastano e sulla legge per la sicurezza nei cantieri che il governo pare stia congelando. Il precariato è un gran male, aggiunge, ed è significativo che a dirlo sia  uno che fa il sindacalista  di professione, uno dei lavori più sicuri, garantiti e gratificanti che esiste. In cui non è previsto il licenziamento in tronco in caso di vertenze occupazionali e salariali fallimentari,  davvero molte negli ultimi anni in Abruzzo, o svendute alla controparte per un piatto di lenticchie o per una poltrona in un consiglio di amministrazione. O per aver di fatto dato il via libera alla Legge 30 che ha affamato un'intera generazione di giovani precari, e contribuito alla crisi economica, a causa della compressione della domanda interna.

"I consiglieri regionali e i parlamentari -  aggiunge Giovarruscio -  dovrebbero ridursi lo stipendio, che sono scandalosi rispetto a stipendi da 700 euro" Gli abbiamo dunque chiesto quanto guadagna lui. "Duemila euro circa al mese", risponde, "ma noi a partire da questo mese ci tratteniamo 100 euro al mese per finanziare le manifestazioni".


C'era poi Aldo, il pensionato. manifesta contro la contrattazione separata tra governo e Uil-Cisl, e a difesa del contratto nazionale. E perchè le pensioni sono da fame, e la "social card" è una presa in giro. Un altro pensionato se l'è presa con gli zingari che tolgono le case e i servizi agli italiani. 


C'era poi il cassintegrato della Micron, anche lui deve andare avanti con 800 euro al mese, ovvero con lo stipendio medio di un precario, che però, per portarsi a casa ( dei genitori) questo ben di dio,  deve lavorare anche dieci ore al giorno, senza diritti, ferie e malattie pagate,  e senza  versamenti pensionistici . A quest'ultimo proposito:  i vertici dello Spi Cgil rischiano tra una ventina d'anni di ritrovarsi senza iscritti, a meno che non trasformino il sindacato in una  associazione di beneficenza che gestirà le panchine nei parchi e nelle stazioni, distribuirà cartoni, coperte e bevande calde nei parchi e e nelle stazioni, o pasti nelle mense caritatevoli.

Ma di precari,  fuori il Palazzo dell'Emiciclo , non se ne sono visti, a parte qualche giornalista, che però era lì per lavoro.Per sfiducia, forse, perchè sono sotto costante ricatto, o perchè tanto dalla Cgil e dagli altri sindacati  non si sentono rappresentati: Oppure perchè stavano facendo una manifestazione virtuale su Facebook.

Filippo Tronca
 


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