Sisma e spopolamento: una passeggiata a Fontecchio

L'Abruzzo montano si spopola

28 Dicembre 2009   16:40  

Fontecchio è uno dei paesi del cratere. Lo splendido borgo medioevale ha subito danni ingenti, anche se non visibili. Non ci sono state infatti vittime, di crolli se ne sono verificati pochi e di limitata portata, ma il 65% delle abitazioni è inagibile. Fontecchio come altri splendidi borghi della valle dell'Aterno da anni subisce il drammatico fenomeno dello spopolamento e del progressivo invecchiamento della popolazione residente. Il terremoto rischia di favorire il loro definitivo abbandono, proprio ora che, grazie soprattutto a giovani e intelligenze venute da fuori, cominciavano a fiorire attività turistiche e il rilancio delle micro-economie agricole. Anche questa è una priorità della ricostruzione: invertire il trend dell'erosione demografica nelle aree interne, altrimenti a che servirebbe ricostruire le case? Ma servono soldi, tanti, da spendere in luoghi dove pochi sono gli elettori e scarsi o nulli gli interessi dei palazzinari e proprietari terrieri. E dopo 8 mesi, con danni certificati per 3 miliardi di euro solo per il capoluogo, i fondi promessi sono ancora in gran parte solo promesse. Questa mattina su Radio Dimensione Suono un giornalista oltremodo disinformato ha affermato che nel 2010, dopo la ricostruzione miracolosa avvenuta in pochi mesi, bisogna comunque stare comunque vicini alle popolazioni terremotate. Ecco un esempio di come blaterare di miracoli, può trasformare il futuro di tanti terremotati in un incubo.

FT

 

BILANCIO DEMOGRAFICO: L'ABRUZZO MONTANO SI SPOPOLA

Come gia' avviene da parecchi anni, anche nel I semestre 2009, il bilancio demografico italiano e' positivo grazie all'elevato saldo migratorio con l'estero che riesce a compensare abbondantemente il decremento del saldo naturale. L'Abruzzo cresce meno della realta' italiana 0,14% contro lo 0,26%, ma tale risultato non dipende dall'incremento migratorio che e' quasi lo stesso di quello nazionale, 0,31% contro lo 0,32%, ma dipende dal forte decremento del saldo naturale che e' di gran lunga superiore a quello nazionale -0,17% contro il -0,06%. L'altra caratteristica che contraddistingue l'incremento della popolazione abruzzese nel I semestre 2009 e' la crescita a due diverse velocita', una alta nelle province di Teramo e Pescara e una sostanzialmente nulla nelle province di Chieti e dell'Aquila. Mentre quest'ultima e' caratterizzata dalla presenza di un territorio tutto montagnoso, il territorio chietino, che e' composto da una parte montagnosa e da una parte costiera, non e' comunque riuscito a compensare con la crescita costiera il decremento montano. L'aspetto che comunque determina sia la minor crescita della popolazione abruzzese rispetto a quella nazionale che la crescita a due velocita' fra le province, e' il fatto che la nostra regione ha un territorio che per il 72% e' occupato da comuni montani nei quali risiede appena il 35% della popolazione che continua a diminuire mentre per il 27% e' occupato da comuni costieri nei quali risiede il 65% della popolazione e la forte crescita dei comuni costieri pescaresi e teramani non riesce a compensare a sufficienza il decremento dei territori montani in misura tale da far raggiungere all'Abruzzo i dati medi nazionali. Alla fine del mese di Novembre 2009 l' Istat ha messo a disposizione il bilancio demografico mensile relativo ai primi sei mesi del 2009. Nel I semestre 2009 l'Italia ha registrato un incremento della popolazione residente di 154.992 unita' pari allo 0,26% e tale incremento e' stato influenzato soprattutto dal movimento migratorio con un aumento di 190.536 unita' (+0,32%) mentre il saldo naturale, dato dalla differenza tra nati e morti, anche se per poco, ha segnato una diminuzione di 35.544 unita' (-0,06%). In Abruzzo la crescita della po¬polazione residente e' stata di 1.867 unita' pari a +0,14%, meno consistente rispetto al valore medio italiano (+0,26%). La crescita e' stata sostenuta in larga misura dall'incremento degli stranieri (+ 0,31%) quasi la stessa di quella media nazionale (+ 0,32%) che ha contenuto ampiamente il decremento naturale ( - 0,17%) che e' stato uno dei piu' alti d' Italia. L'analisi per province dell' incremento della popolazione continua a porre in evidenza che l'Abruzzo viaggia a due velocita', infatti, mentre da un lato le province di Teramo (+883;+0,28%) e Pescara (+1.031;+0,32%) crescono con un ritmo superiore a quello medio nazionale (+0,26%), dall'altro L'Aquila (-94;-0,03%) e Chieti (+47;+0,01%) registrano una crescita quasi nulla.

 I ritmi di crescita della popolazione nel I semestre 2009 nelle province Abruzzesi sono stati influenzati dal movimento migratorio. Infatti Teramo ha registrato un incremento migratorio dello 0,38% e Pescara dello 0,45%, di gran lunga superiori a quello medio nazionale pari a +0,32%. Da sottolineare che la provincia dell'Aquila avrebbe segnato lo stesso un risultato modesto anche se il risultato non fosse stato influenzato dalle vittime del sisma del sei aprile. L'Abruzzo e' composto da un territorio montano che si estende per 7.862 Kmq e occupa il 73% dell' intera superficie e da un territorio costie-ro di appena 2.933 Kmq che ne rappresenta il 27%. La popolazione che risiede nei comuni montani ammonta a 468.680 unita' pari al 35% e si distribuisce sul 73% del territorio regionale mentre la popolazione che risiede nei comuni costieri totalizza 867.862 unita' pari al 65% e si concentra su una superficie di appena il 27% del territorio regionale. La popolazione nell'Abruzzo montano decrementa di 639 unita' (-0,13%) mentre all' inverso la popolazione dell' Abruzzo costiero si incrementa di ben 2.506 unita' (+0,29%). I comuni montani delle quattro province subiscono tutti decrementi piu' o meno consistenti. La diminuzione piu' forte e' registrata nel Chietino (-362; -0,57%), seguono il Pe-scarese (-111; -0,19%), il Teramano (-72; -0,18%) ed infine l'Aquilano (-94; -0,03%). Il decremento dell'Aquilano sarebbe stato molto piu' alto se non si fosse registrato nella Marsica un incremento di ben 199 unita' (+0,17%) e nell'Alto Sangro una crescita di 34 unita' (+0,20%). L' Abruzzo montano subisce decrementi in quasi tutte le realta' locali con una punta di diminu-zione percentuale di -1,51% nella valle del Trigno. Gli unici due incrementi si verificano nella Marsica con un +0,17% e nell' Alto Sangro con un +0,20%. In valore assoluto si distinguono i decrementi di 153 unita' nel Gran Sasso Aquilano, di 143 nell'Aventino e l'incremento di 199 nella Marsica. I comuni abruzzesi costieri del Teramano e del Pescarese crescono rispettivamente dello 0,35% e dello 0,44%. Tali valori sono piu' alti del valore medio nazionale che si attesta allo 0,26%, mentre i comuni costieri del Chietino crescono piu' lentamente con un +0,12%. In valore assoluto l'incremento e' stato di 955 unita' nel Teramano, di 1.142 nel Pescarese e di sole 409 nel Chetino. L'incremento piu' vistoso in valore assoluto e' stato quello registrato dal comune di Montesilvano con ben 860 unita' ed e' stato l'unico a registrare un incremento anche del saldo naturale dato dalla differenza nati e morti della popolazione residente. Altri incrementi apprezzabili si sono verificati ad Avezzano con 207 unita', a Vasto con 178, a Teramo con 114, a Francavilla al Mare con 99 e a Giulianova con 86. A differenza di quanto avvenuto negli ultimi anni si registrano dei decrementi importanti in alcune realta' come Chieti con -256 unita', a L'Aquila con -144 (dato influenzato dalle vittime del sisma del 6 Aprile), a Pescara con -71, a Lanciano con - 43 e a Sulmona con -27. FONTE AGI


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