Alla fine l'accordo tra la Sixty di Chieti Scalo ed il governo é stato firmato. Nello specifico, sono state poste le basi per la costituzione di un Niuco di 50 unità, che potrebbero aumentare nei prossimi anni, e la prossima creazione di alcune aziende satelliti che garantirebbero lavoro ad altri 60-70 lavoratori, prevedendo per i restanti la possibilità di un altro anno di cassaintegrazione.
Condizioni, che naturalmente, non possono soddisfare appieno gli impiegati dell'azienda, come ha affermato Giuseppe Ricci, segretario provinciale della Filctem Cgil: "Nonostante la firma, la mobilitazione continuerà, inanzitutto per verificare se il patto verrà effettivamente rispettato, ma anche per capire che ne sarà del personale non compreso nell'accordo, e dunque per manifestere il nostro dissenso nei confronti delle istituzioni, che hanno apposto la propria firma prima di confrontarsi con i lavoratori".
Presenti, per esprimere la propria solidarietà ai manifestanti, il segretario nazionale Prc Paolo Ferrero, il consigliere regionale Maurizio Acerbo ed ii candidato al Senato per Rivoluzione Civile Alfonso Mascitelli.
I tre hanno condannato senza giri di parole la decisione del governo, in particolare Acerbo ha definito l'accordo "un crimine contro i lavoratori, le loro legittime richieste ed il territorio, che va a vantaggio esclusivo di un'azienda irresponsabile", mentre per Mascitelli "gli impiegati della Sixty in questo momento, più che di solidarietà, avrebbero bisogno di fatti concreti".
Lorenzo Ciccarelli