Smart city, l'esperta Maria Prezioso: "Ripensare strutturalmente la città, e in tempi rapidi"

09 Giugno 2012   10:47  

"La Smart city rischia di essere un concetto antico, se non correttamente inteso".

Così Maria Prezioso, ordinario in Geografia Economica all'Univeristà di Tor Vergata, intervenuta a L'Aquila nel convegno "Smart City, elevate qualità della vita tra innovazione tecnologica e sostenibilità" tenutosi nel primo giorno di Fare L'Aquila, la tre giorni organizzata nei locali dell'ex Agriformula per fare incontrare imprese coinvolte nella ricostruzione, enti locali e associazioni di categoria.

La Smart City, ha spiegato la Prezioso, che si occupa di fondi comunitari, è un concetto oramai ampiamente sviluppato, e anche superato. L'idea di una idea smart come "tecnologicamente avanzata" è ormai superata. Smart in Europa significa oggi qualcosa di nuovo: realtà ripensata completamente.

Pensare una città smart significa ripensare lo sviluppo in modo strategico, significa quindi abbandonare l'urbanistica normalmente intesa, significa pensare, programmare, conoscere e poi realizzare. Elemento essenziale di una realtà smart è che parta dal territorio.

Ora si devono poter intercettare i fondi strutturale europei 2014/2020 che danno spazio proprio alle realtà che si riqualifichino partendo dalle peculiarità del territorio.

Perché poi si sviluppi e realizzi una L'Aquila smart non basta l'Ocse che dà certamente un impulso di grande rilievo, ma si deve sviluppare progetti che siano interdisciplinari.

C' è quindi spazio in quei fondi per L'Aquila, e tante città in Europa la aspettano per fare network.

Ora sta alla città, spiega ancora la Prezioso: "A L'Aquila ho percepito il desidero di questo cambiamento strutturale, ma non percepisco a fondo la scelta. C'è poco tempo, due anni e poi la partita sarà persa. Però L'Aquila ce la può fare, ce la deve fare."

di Barbara Bologna


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