Società 'Barattelli': il nostro archivio non era in pericolo

La Società dei Concerti all'ISMEZ

15 Marzo 2010   11:58  

L'Ismez salva l'archivio della società dei Concerti Barattelli.

Questa era la notizia dei giorni scorsi, emanata dall'Ismez.  In merito è intervenuta la Direzione Artistica della stessa Società dei Concerti “B.Barattelli” che precisa alcuni, fondamentali, elementi.

“Da quanto emerge dal Comunicato sembra che l’Archivio versasse in stato di abbandono e di pericolo. Questo non risponde a verità. L’Archivio, pur non avendo una inventariazione puntuale è comunque diviso in faldoni, cartelle e sottocartelle e in settori (amministrazione, contabilità, artisti etc), che ripercorrono l’intera storia della Società Aquilana dei Concerti, una storia di 60 anni di musica a L’Aquila.

Siamo meravigliati delle osservazioni presenti nel Comunicato diramato dall’ISMEZ e riteniamo la possibilità di un malinteso oppure di un errore di formulazione dello stesso comunicato.

La Società Aquilana dei Concerti -continua la Direzione Artistica- , perfettamente consapevole dell’importanza del suo archivio, ha siglato un protocollo d'intesa con l’ISMEZ per l'opera di inventariazione e digitalizzazione del Fondo Carloni, ossia di quella parte dell’Archivio inerente la figura e l’attività di Nino Carloni dalla fondazione dell’Ente nel 1946 fino al 1987 (anno della sua scomparsa) e solo per le questioni relative ai rapporti con gli artisti. Va da sé che una tale operazione è anche fonte di salvaguardia per il futuro.

Tale progetto è solo una delle attività cui la Barattelli sta lavorando da circa dieci anni per la tutela del proprio patrimonio (Biblioteca, archivio fotografico etc.) ed altre sono in corso di attivazione.”

La Società Barattelli precisa ulteriormente “tale operazione è stata attivata già dall’ottobre 2008 e il sisma del 6 aprile ha solamente mutato le modalità organizzative del progetto, obbligando ad un temporaneo trasferimento del fondo presso la sede ISMEZ per la non agibilità del Castello Cinquecentesco.

Si precisa in merito che solo una parte dell’Archivio era presente nei sotterranei del Castello Cinquecentesco e che comunque tale archivio non è mai stato in pericolo e non rischiava di andare perduto per sempre. I locali nei sotterranei del Castello che custodivano l’archivio sono rimasti intatti e non hanno subito danni al loro interno, a differenza di quanto è avvenuto purtroppo per i piani superiori.”

 

 


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