Soldi e post-sisma: continua il carteggio tra Chiodi e Cialente

26 Novembre 2010   07:39  

I numeri, una maceria, una ruspa, un post-terremoto evidentemente sono un opinione, un atto di fede. Che i soldi ci siano o non ci siano per pagare i debiti dell'emergenza post-sismica, per finanziare la ricostruzione, non è possibile valutarlo in modo oggettivo, toccando le banconote, oppure farsi fare un estratto conto da una banca.

No, il cittadino post-terremotato può solo fidarsi del politico e autorità che più gli ispira fiducia. Può leggere un carteggio tra il commissario e il sindaco e tifare per l'uno o per l'altro.

Nell'ultimo scambio epistolare il primo enfatizza il bicchiere mezzo pieno, il secondo quello mezzo vuoto.

Il primo dice in soldoni che va tutto bene, madama la marchesa. Il secondo recita un pò la parte dell'aquilano lamentoso e col cappello in mano. Un pò incapace e in stato confusionario, e  pertanto bisognoso di un  papa-commissario straniero che decida per lui e per il suo bene.

Il tutto in un sereno e pacato clima da incipiente campagna elettorale. E poi, dicono,  sono le manifestazioni dei terremotati a politicizzare il terremoto e la ricostruzione, a volerne fare occasione di visibilità e carriera politica.

Caro Gianni, ti informano male
di Massimo Cialente

leggo la Tua lettera del 24 Novembre 2010, in risposta alla mia del giorno precedente, nella quale lanciavo un preoccupato allarme circa la confusione e le incertezze rilevate in merito alla gestione dei finanziamenti per l’emergenza e la ricostruzione.

Leggendo la lettera credo che Tu venga informato in modo impreciso sulla reale situazione della rendicontazione dei pagamenti e temo delle prospettive normative. 
A riprova che le mie preoccupazioni sono motivate Ti segnalo che, sin da ieri, ho appreso che già domani il Vice Commissario Antonio Cicchetti terrà una riunione presso la Struttura di Gestione dell’Emergenza, per fare finalmente il punto della situazione, e che è stata convocata a Roma la riunione da me sollecitata, presso la sede del Dipartimento di Protezione Civile, alla presenza dei rappresentanti dei Ministeri competenti, alla quale ritengo e spero che, questa volta, possa essere presente anche Tu, poiché è mio convincimento e timore che, senza un passaggio normativo concordato con il Governo, per quest’anno non saremo più in condizioni di reperire alcuna ulteriore somma per far fronte ai costi e alle spese già sostenute o da sostenere.

Questo è il motivo per il quale Ti ho scritto!
Visto che entri nel dettaglio e specifichi cifre, la vera situazione dei pagamenti, a oggi, è la seguente:
dal Comune dell’Aquila sono state rendicontate somme per complessivi 181 milioni 994mila 200 euro, a fronte di somme trasferite, con i 35 milioni di ieri, di 113 milioni 28mila 988 euro, per una percentuale di trasferimenti pari al 62 per cento.

La mia preoccupazione nasce dal fatto che, come ti dovrebbero aver spiegato, i fondi per pagare  il 38 per cento delle somme che il Comune ha rendicontato, cui si aggiungono quelle che matureranno da oggi ai prossimi giorni, settimane e mesi, non ci sono, e non sono reperibili in nessuna delle ordinanze ad oggi emanate. Ti sottolineo pertanto la mia difficoltà nel ritrovarmi a spiegare a quel 38 per cento di cittadini, imprese e progettisti che non possiamo pagare le somme che essi hanno già anticipato e aspettano da mesi.

Insomma, potrò accontentare solo pochi, creando migliaia di scontenti.

Ad oggi, infatti, mancano 68 milioni, rendicontati, che potrei mettere in pagamento da subito se tu li avessi trasferiti. Credo però, e credo lo abbiano compreso anche a Roma su mia segnalazione, che tu non ce li abbia. Altrimenti perché non li hai trasferiti?

Per quanto riguarda le cifre di cui parli, Ti segnalo che dal 10 novembre 2010 il Comune dell’Aquila, oltre i 160 milioni di euro, aveva rendicontato anche 19 milioni di euro per i danni subiti dai beni mobili dei privati cittadini che, da mesi e mesi, aspettano i pagamenti.

Ti invio copia della lettera pervenuta ai miei Uffici, con la quale si rigetta la richiesta con motivazioni, a mio avviso, molto pretestuose che lascio a Te giudicare, ricordandoTi che Tu stesso hai più volte accusato altre amministrazioni di inutili vessazioni, lungaggini e intoppi burocratici.
Lettera dello stesso tenore rallentò il pagamento delle istanze relative agli indennizzi per le Attività Produttive che, come sai, stiamo finalmente evadendo e contiamo di terminare nelle prossime settimane. Questo è il motivo per cui, in altre parole, non mi è possibile pagare i risarcimenti per i danni subiti dai beni mobili.

Scrivo questa nota perché, ad ogni annuncio di fondi che stanno per arrivare, imprenditori e cittadini, a frotte, vengono al Comune dell’Aquila pensando che siamo in condizioni di pagare, aggravando oltremodo l’immane e faticoso lavoro dei dipendenti comunali!
Per quanto riguarda le spese per le opere provvisionali, da questa mattina i miei uffici sono occupati dalle imprese che, da mesi, aspettano i pagamenti e sono ormai fuori del 70 per cento.

Quanto al Contributo di Autonoma Sistemazione, come avevo detto più volte, il Comune dell’Aquila deve assolutamente recuperare 8 milioni di euro (da aggiungere ai 68 milioni) che dobbiamo riversare in Tesoreria, pena la determinazione di un danno erariale, del quale non solo io, ma anche i miei dirigenti, saremo chiamati a rispondere non solo davanti al Consiglio Comunale, ma anche dalla magistratura competente.

Quello che comprendo è che, forse, la differenza tra noi due è che Tu, giustamente, vedi un progresso nel fatto che verrà pagato non il 70 per cento ma, come ripeto, il 62 per cento di quanto il Comune dell’Aquila ha richiesto in pagamento.

Io invece guardo a quel 38 per cento, che sono somme che, quotidianamente, imprenditori e cittadini chiedono non come dono, ma come restituzione di somme che, da mesi e mesi, stanno anticipando. Ecco perché Ti raccomando, questa volta, di essere presente alla riunione del 1 dicembre, poiché altrimenti credo che queste somme e quelle che quotidianamente stanno maturando non saremo più in grado di pagarle.

Confermando che la mia lettera è solo l’ennesimo, dovuto, atto di collaborazione, Ti saluto con affetto.

Massimo


Massimo, Ti domando: è così?
di Gianni Chiodi
24 novembre

 
''In riscontro alla Tua del 23 novembre scorso mi corre l’obbligo di riferirTi che non comprendo i motivi della “incertezza” o, addirittura, della “confusione” che rilevi in esito a “telefonate e incontri intercorsi con alcune strutture chiamate a gestire la fase dell’emergenza e della ricostruzione”.

I dati in mio possesso testimoniano che lo scrivente ha trasferito al Comune dell’Aquila, in merito alle spese legate alla gestione dell’emergenza (Contributo di Autonoma Sistemazione, puntellamenti, spese del personale e altro) la somma complessiva di oltre 113 milioni di euro a fronte di un importo richiesto alla data del 10 novembre 2010 di 160 milioni.

A tale somma, pari al 70,57 per cento di quanto i Tuoi uffici hanno richiesto, vanno aggiunti 4 milioni di euro per il ripristino di tutte le aree di accoglienza della popolazione sfollata site nel Tuo Comune, e 16,7 milioni di euro per il ristoro delle attività produttive danneggiate dal terremoto, pari al 100% delle istanze pervenute dal Comune dell’Aquila.

Il totale somma circa 133 milioni di euro.

Pertanto, secondo quanto risulta alle strutture di questo Commissario, Tu avresti ad oggi potuto pagare mediamente il 70,57 per cento di tutte le somme che i cittadini si attendono in materia di spese legate all’emergenza, il 100% della circa 2000 istanze relative alle aziende danneggiate ed avviare tutti i lavori per il ripristino delle ex aree di accoglienza.

Ti domando: è così?

Sul fronte della ricostruzione privata, come sai, oltre ai 2 miliardi della Cassa Depositi e Prestiti, sono stati accreditati 714 milioni di euro sulla relativa contabilità commissariale.

Ad oggi il Comune dell’Aquila ha richiesto 46 milioni di euro, mentre lo scrivente ha provveduto ad accreditare al medesimo Comune la somma complessiva di 66 milioni, comprendente anche 20 milioni a titolo di anticipazione.

Circa la riferita necessità di prorogare alcune misure poste in essere nel periodo della emergenza, Ti evidenzio che lo scrivente sta già lavorando per formulare una specifica proposta alle autorità di protezione civile nazionale competenti che, ovviamente, terrà conto del fatto che alcune di quelle stesse misure non hanno più ragione di esistere, mentre altre, come quelle da Te evidenziate, vanno sicuramente assicurate anche per il futuro.

Gianni


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore