Sono gli omega-3 contenuti nel pesce la barriera naturale per le mal

03 Ottobre 2007   15:29  
Secondo recenti dati Istat le malattie del sistema circolatorio sono la prima causa di morte in Abruzzo. Un dato allarmante che può trovare un potente antidoto in un alimento non costantemente presente sulle nostre tavole: l’olio di pesce. "Consumare olio di pesce o mangiare pesce crudo, al forno o lesso - non fritto – può proteggere il sistema cardiovascolare contribuendo a diminuire i rischi dovuti ai disordini cardiovascolari", afferma il dottor Paolo Canepari, chiropratico di Pescara, riportando recenti ricerche. "E’ stato riscontrato che gli omega-3 contenuti nel salmone, aringhe, sardine e sgombri in particolare – prosegue Canepari - favoriscono la regolarizzazione del ritmo cardiaco". Questo studio ha anche dimostrato che includere nella dieta il pesce una volta a settimana ha vari benefici sulla salute degli anziani. La ricerca attesta una diminuzione del rischio di Alzheimer del 60% e del tasso annuo di invecchiamento intellettivo del 10% (e del 13% quando il pesce viene consumato due volte a settimana). Inoltre, il pesce e i suoi derivati possono ridurre l’incidenza degli ictus grazie agli alti livelli di acidi grassi omega-3 che sono fondamentali per il buon funzionamento del cervello. Nuovi studi hanno dimostrato inoltre che, se consumati regolarmente, potrebbero abbassare la soglia di rischio di tumori renali nelle donne. Ma c’è di più. "Su molti studi epidemiologici condotti - aggiunge Canepari - è stata trovata una correlazione tra il consumo degli acidi grassi omega-3 e vari disordini mentali come la depressione, che potrebbero essere collegati a un deficit di questo elemento. Buone notizie anche per gli obesi: il consumo quotidiano degli omega-3 – insieme all’esercizio fisico – potrebbe aiutare a perdere peso proprio perché gli acidi grassi aumentano l’afflusso di sangue ai muscoli durante il moto e quindi a bruciare grassi.

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