Sospiri: "Pescara perderà la provincia ma lotterà per il capoluogo"

21 Luglio 2012   10:04  

“La manovra della Spending Review presentata quest’oggi ha ribadito il taglio del numero delle Province, ma non ha detto che in Abruzzo sopravvivrà quella di Chieti con l’eliminazione di quella di Pescara. E alla luce dei criteri enunciati quest’oggi, prende ancora più forza l’ipotesi e la proposta enunciata sabato scorso dalla coalizione di centro-destra relativa alla creazione di un’unica grande Provincia che veda unite Pescara con Chieti e Teramo. Non solo: sulla base degli stessi criteri, è evidente che la scelta del futuro capoluogo di provincia ricadrà inevitabilmente sulla città di maggiori dimensioni quanto a popolazione residente, grandezza e soprattutto di facile accesso in termini di collegamenti viari, dunque Pescara non perderà il proprio ruolo. Definiti, ora, gli elementi base che regoleranno le scelte di enti locali e governo, il centro-destra intensificherà il proprio impegno per garantire la tutela di un territorio, quello di Pescara, che è evidentemente e indiscutibilmente il motore economico dell’intera regione”. Lo ha detto il consigliere del Pdl Lorenzo Sospiri intervenendo sul ‘caso’ della manovra contenuta nella Spending Review ufficializzata quest’oggi a Roma.

“Attendevamo tali notizie per avere un quadro più chiaro e definitivo circa i criteri che verranno utilizzati per la razionalizzazione delle future Province – ha detto il consigliere Sospiri – e il primo equivoco di fondo da chiarire è il contenuto della manovra stessa: il Governo ha detto che taglierà il numero delle Province, che diventeranno 40 con 10 Città Metropolitane, ma non ha scelto quali Province verranno soppresse o accorpate, quindi nessuno ha mai detto che Pescara verrà sacrificata rispetto a Chieti.

Anzi, dopo la prima lettura della manovra, che comunque condividiamo nei propositi e nelle finalità, riteniamo ancora più fattibile e utile la costituzione della grande Provincia Pescara-Teramo-Chieti, che ci consentirebbe di razionalizzare la distribuzione territoriale evitando, come abbiamo ricordato sabato scorso, che alcune città del teramano abbandonino l’Abruzzo per chiedere ‘asilo’ alle Marche non avendo senso un accorpamento con L’Aquila. Ma soprattutto, prima di leggere ipotesi azzardate, è evidente che, seppur dovesse esserci un accorpamento solo tra Chieti e Pescara, la scelta del capoluogo di Provincia avverrà, anche in questo caso, tenendo conto di criteri oggettivi e indiscutibili, come la rilevanza della città nel panorama nazionale, il numero della popolazione residente, e ovviamente l’accessibilità del territorio in oggetto in termini di collegamenti viari, pensando ad autostrade, linee ferroviarie e aeroporto, tre requisiti che Pescara possiede senza ombra di dubbio. In altre parole, fatti i criteri, ora dovranno essere fatte le scelte che prevedono ancora dei passaggi politico-amministrativi che lasciano il dibattito assolutamente aperto”.


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