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Un progetto per la ristrutturazione di una casa E è stato bocciato dalla filiera Cineas Reluis e Fintecna perchè sforava di 3 euro e 50 centesimi, così il progetto ha dovuto rifare il percorso da capo, che è durato quattro mesi, e nel frattempo per ospitare la famiglia in albergo, lo Stato ha speso 15mila euro.
E' solo un esempio di quanto sia ancora caotica la governance della ricostruzione post-sismica, tema ieri al centro dell'affollatissima assemblea sotto il tendone di piazza Duomo, dove i comitati cittadini hanno fatto il punto sullo stato dell'arte, o di stallo, del processo di ricostruzione.
A proposito di Cineas e Reluis, ovvero la filiera che controlla e approva i progetti, dislocata in tutta Italia: essa costa 12 milioni di euro l'anno. In assemblea si è proposto di sostituirla con l'assunzione di un buon numero di tecnici di stanza a L'Aquila, che potrebbero fare lo stesso lavoro più velocemente e meglio, ad un costo dieci volte inferiore, creando anche occupazione sul territorio.
Una buona notizia e che entro fine luglio inizieranno i lavori per la realizzazione della rete di sotto servizi nella zona di Santa Maria di Farfa e di San Bernardino.
Le brutte notizie sono sempre la stesse, denunciano un po' tutti i cittadini intervenuti: una struttura commissariale che non funziona e il caos normativo che si traduce in un dato inquietante: sono appena 75 domande di finanziamento di appartamenti E presentati la scorsa settimana, a 20 giorni dalla scadenza dei termini.
E non certo per mancanza di volontà da parte degli aquilani di tornare a vivere a casa loro. Il prima possibile.
Era stato invitato anche il commissario Chiodi che però aveva un altro impegno. Assenti come sempre i vertici della Sge.
servizio di Filippo Tronca
Montaggio Marialaura Carducci