Speciale Forum Salute Mentale - L´Aquila 19 maggio 2007

29 Maggio 2007   17:06  
Il professor Massimo Casacchia, direttore dell´ Spdc dell´Aquila, unità operativa in cui vengono ricoverati i pazienti psichiatrici che necessitano di trattamenti medici per poter superare fasi acute del disagio, afferma che è possibile aprire le porte del reparto come ulteriore passo verso la totale umanizzazione del reparto. L´apertura delle porte implica creare maggiori servizi sul territorio, quali l´apertura di un Centro di salute mentale 12 ore 7 giorni su sette e altri servizi che dall´opsedale si portano sul territorio. "Sono disposto - afferma Casacchia - ad effettuare questa sperimentazione con la collaborazione del Csm, delle associazioni, e della cooperazione sociale." E´ possibile cioè creare una rete per avere un´altrnativa al ricovero, iniziando così un percorso di deospedalizzazione. E´ importante creare poi sinergie con enti locali e con l´ Università , per realizzare i principi ribaditi dal Forum, riassumibili nella formula: spostare la terapia dall´ospedale al territorio, dall´isolamento alla partecipazione. Il bilancio del Forum della salute mentale: "Il forum dell´Aquila, è la conclusione di un percorso durato anni e che ha coinvolto istituzioni, operatori sociosanitari e utenti. Ora l´obiettivo riassunto nello slogan dall´ospedale al territorio può finalmente diventare una realtà". Lo afferma Sandro Sirolli, portavoce regionale del Forum della salute mentale a conclusione dell´incontro che ha avuto luogo a L´Aquila e che ha visto confrontarsi Regione, Provincia e Comune dell´Aquila, Asl, operatori socio-sanitari, in merito alle nuove politiche da adottare nel campo della salute mentale e non solo. Al centro del confronto è stato in primo luogo la sperimentazione della "microarea distrettuale", finanziata dalla Regione Abruzzo e che a breve interesserà il territorio dell´Alto Aterno e un bacino di 4mila persone. Il modello di riferimento è quello di cui hanno riferito nel dettaglio Enzo Caporale, direttore del distretto sanitario di Castel Volturno (Caserta) e da Mario Reali, direttore del distretto sanitario di Trieste. Per quanto riguarda L´Aquila, la microarea funzionerà così: un gruppo di intervento composto da medici, psichiatri e operatori sociali determineranno il fabbisogno di salute espresso nel territorio, e non solo per quanto riguarda la salute mentale. A quel punto si pianificheranno interventi personalizzati incentrati sull´assistenza domiciliare, da quella psichiatrica ai controlli medici generali. Le famiglie saranno così concretamente aiutate a prendersi carico delle persone portatrici di disagio psichico e di patologie, con particolare attenzione agli anziani. Le cooperative sociali e le associazioni avranno il compito di creare occasioni di inclusione lavorativa. Altrettanto importanti saranno i momenti di socializzazione, come ad esempio eventi ludici, culturali e percorsi formativi. Tale animazione territoriale, che è parte del percorso terapeutico, accrescerà come è evidente, la qualità della vita generale a beneficio di tutti i residenti. Il piano territoriale coinvolgerà anche le strutture private, de-istituzionalizzazione della cura. "La de-ospedalizzazione - ha affermato Roberto Marzetti, direttore generale della Als 04 - rappresenta il futuro delle politiche sanitarie sia per i risultati terapeutici che per il risparmio finanziario. Occorre pertanto creare un rapporto di collaborazione più stretto tra Asl e Forum salute mentale che da anni opera per questo fine". E ha aggiunto "I ministri Turco e Padoa Schioppa, hanno confermato la volontà di investire risorse per politiche di de-ospedalizzazione". Esprime soddisfazione l´assessore regionale alle politiche sociali Betti Mura: "La giornata di oggi è stata importante, perché si delinea il coordinamento tra enti e operatori socio-sanitari necessario al successo della sperimentazione delle microaree, che rappresenta una risposta d´avanguardia al bisogno di salute e di partecipazione". E aggiunge con evidenti riferimenti alle polemiche degli ultimi giorni. "le politiche sociosanitarie oggi esposte avanti mettono al centro la famiglia e la sostengono con gesti concreti e non con la demagogia". FT

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