Il governatore Marsilio annuncia modifiche all’IRPEF, ma il peso fiscale aumenterà per molte categorie di lavoratori. Proteste e polemiche sulle nuove misure.
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha comunicato un imminente ritocco alle tasse regionali, dichiarando la necessità di un intervento per riequilibrare i conti pubblici. Tuttavia, le modifiche all’IRPEF non sembrano favorire la maggior parte dei contribuenti, anzi, penalizzano diverse categorie di lavoratori.
Le variazioni previste colpiranno in modo limitato il primo scaglione di reddito, ossia i contribuenti con guadagni fino a 28.000 euro lordi. Per loro, il taglio dell'aliquota IRPEF sarà minimo, passando dall’1,73% all’1,63%, con un risparmio irrisorio di circa 1 euro al mese, 12 euro l’anno. Una riduzione definita “simbolica” e insufficiente per compensare l’aumento del carico fiscale previsto per le fasce di reddito superiori.
Chi sarà davvero penalizzato da questa manovra? L’aumento dell'imposizione fiscale peserà soprattutto sui redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro, che includono numerose categorie professionali come insegnanti, infermieri, forze dell’ordine, vigili del fuoco, dipendenti pubblici e lavoratori del settore sanitario. Questi stessi gruppi erano stati più volte citati nei programmi elettorali come destinatari di misure di tutela e sostegno da parte delle forze di governo.
Per i contribuenti con redditi oltre i 50.000 euro lordi, l’incremento fiscale sarà ancora più marcato, coinvolgendo figure come medici, dirigenti e professionisti. Questo aumento della pressione fiscale viene giustificato dalla Regione con la necessità di coprire il disavanzo accumulato negli ultimi anni, ma molti critici sostengono che si tratti di una gestione inefficace delle risorse pubbliche.
Un altro punto di forte contestazione riguarda il settore della sanità regionale, considerato tra i più problematici d'Italia. Nonostante i disservizi e le criticità del sistema, assessori e direttori generali delle quattro ASL restano al loro posto, senza alcuna modifica nella gestione. Il malcontento cresce tra i cittadini e i rappresentanti dell’opposizione, che accusano la giunta di aver fallito nella gestione delle finanze pubbliche, scaricando ora il peso economico sugli abruzzesi.
Le richieste di dimissioni e la parola “vergogna” risuonano con forza tra i banchi dell’opposizione, mentre si attende un’eventuale revisione delle misure. Nel frattempo, migliaia di lavoratori si preparano a subire gli effetti concreti di questa nuova strategia fiscale.