Le attività preliminari alla messa in sicurezza dell'acquifero saranno svolte fuori dalle gallerie. Il commissario Caputi annuncia le prossime indagini in commissione alla Camera.
Le perforazioni previste per il monitoraggio dell'acquifero del Gran Sasso saranno sospese all'interno delle due gallerie del traforo, spostandosi temporaneamente all'esterno. Questo cambiamento rientra nel piano delle operazioni necessarie alla messa in sicurezza del sistema idrico sotterraneo della montagna, un tema cruciale per la tutela di risorse ambientali vitali e sensibili.
Pierluigi Caputi, il commissario straordinario designato dal Governo, ha presentato un aggiornamento alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, spiegando che le indagini propedeutiche verranno ora effettuate fuori dal traforo. Ha sottolineato che queste perforazioni, autorizzate in precedenza, saranno realizzate dalla Italfer, società del gruppo Rete Ferroviaria Italiana (RFI), e che saranno fondamentali per l'acquisizione di nuovi dati geologici e idrici.
«Abbiamo previsto numerose indagini esterne al traforo, e inizieremo con le cinque perforazioni che hanno completato con successo l'iter burocratico e tecnico necessario» ha dichiarato Caputi all'Ansa. Il commissario ha inoltre spiegato che il monitoraggio esterno non è l'unico fronte di lavoro: è in corso anche un esame dettagliato di quanto accaduto in galleria, con particolare attenzione alla sospensione delle operazioni interne e all'analisi delle cause dell'aumento della torbidità dell'acqua, un segnale che potrebbe indicare problematiche più profonde come rotture o altre anomalie.
La messa in sicurezza dell'acquifero del Gran Sasso è un progetto di vitale importanza, che richiede un'attenta pianificazione e rigorosi controlli. Le nuove perforazioni esterne rappresentano un passo essenziale per procedere in modo efficace, evitando rischi ambientali durante i lavori all'interno del traforo.