Strada Parchi, A24-A25 no pericolose Fabris, in caso contrario sarebbero chiuse, siamo responsabili

16 Agosto 2018   20:04  

 "Se non si potrà mettere in definitiva sicurezza l'autostrada, in un'area a rischio sismico, personalmente ritegno che andrà fatta una proposta molto seria al governo, ovvero se valuti di riprendersi indietro le due autostrade, ponendo termine alla concessione". Così Mauro Fabris, vicepresidente di Strada Dei Parchi, spa concessionaria delle A24 A25 di Lazio e Abruzzo sulla sicurezza nelle due arterie.

"L'autostrada A24 e A25 è in sicurezza per quanto riguarda il presente, ma siamo preoccupati per il futuro". Così il vicepresidente di Strada dei Parchi, Mauro Fabris, intervistato dal Tgr Rai Abruzzo. "La situazione di un'autostrada che corre in territorio montuoso e ad alto rischio sismico, con 344 viadotti e 51 gallerie, è molto diversa dalle altre autostrade ed è attualmente sicura per tre ragioni", ha spiegato Fabris: "innanzitutto perché dopo i terremoti dell'Italia centrale manteniamo un programma di monitoraggio costante e dettagliato per un'infrastruttura strategica e, anche dopo l'ultima recente scossa in Molise, abbiamo già effettuato tutti gli accertamenti previsti". "Da parte nostra abbiamo già realizzato il 104,7% degli investimenti previsti per la manutenzione e messa in sicurezza, pari a 700 milioni. Infine ad oggi abbiamo già speso 170 milioni per terminare la prima tranche dei lavori di antiscalinamento, ma per proseguire abbiamo bisogno che il governo sblocchi i 192 milioni previsti dalla legge sui fondi di coesione e sviluppo per il Sud".

 Strada dei Parchi chiede che venga approvato immediatamente il Piano economico finanziario, atteso dal 2012 quando la messa in sicurezza definitiva è stata inserita nella legge di stabilità alla luce della strategicità dell'opera in occasione di calamità naturali. Anche per trovare una soluzione condivisa per evitare nuovi aumenti dei pedaggi, lievitati a inizio anno di un ulteriore 13 per cento, provocando le proteste dei sindaci e cittadini abruzzesi e laziali".

Si tratta di un progetto di circa tre miliardi di euro. "Noi abbiamo scritto una decina di lettere - spiega Fabris - a tutti i nuovi ministri per avvisarli della situazione, oggi rinnoveremo la richiesta di un incontro urgente al ministro Toninelli : la A24 e A25 sono sicure per quanto riguarda il presente, costantemente monitorate, ma siamo preoccupati per il futuro. Voglia Dio che non ci siamo eventi sismici importanti, perché le due autostrade sono garantite fino ad un certo livello".
"Siamo partiti con i lavori di messa in sicurezza urgente, detta di anti-scalinamento da 170 milioni - prosegue Fabris -, come ci ha ordinato il governo, ma senza darci le coperture.

Così abbiamo anticipato i fondi delle rate annuali da versare all'Anas, visto che le avevamo già messe da parte, poi nel 2030 dovremmo pagarle con gli interessi. Ma adesso è urgente sbloccare gli ulteriori fondi per terminare la messa in sicurezza urgente, e poi per la messa in sicurezza definitiva e completa, con i 250 milioni di fondi europei, che ironia della sorte ci sono già, ma sono fermi".
"Noi di 1 euro di pedaggio - ribadisce Fabris - tratteniamo 43 centesimi, con cui dobbiamo fare investimenti, pagare personale e costi di gestione, e possibilmente remunerare il nostro investimento, perché va ricordato che la nostra società ha dal 2009 speso 700 milioni in messa in sicurezza, e non ha ancora mai fatto utili". 

"Siamo un paese democratico: trent'anni fa ci fu dibattito feroce in materia, e si decise che lo Stato uscisse dall'economia, si disse basta ai 'panettoni di Stato', alle banche pubbliche, si stabilì che l'Anas non dovesse più gestire le autostrade perché era ritenuta un baraccone".

Cosi' Mauro Fabris, vicepresidente di Strada Dei Parchi, spa concessionaria delle A24 A25 di Lazio e Abruzzo, sul dibattito innescato dopo la tragedia di Genova dalla decisione del governo di avviare le procedure per revocare la concessione ad autostrade, gestore della A10. Sulla sicurezza nelle due arterie.

"Oggi si decide di cambiare linea e tornare alla gestione pubblica? E' una scelta che farà il Parlamento e i cittadini che condividono questa linea. Per quello che ci riguarda, c'è un contratto, e laddove si decidesse di rescinderlo, ci sono clausole, basta che ci venga riconosciuto il corrispettivo economico previsto dal contratto''.

"Chiariamo una cosa: se le autostrade A24 e A25 fossero pericolose, non sarebbero aperte.

C'è in gioco la responsabilità del concessionario, e del governo che vigila. C'è un costante monitoraggio, anche straordinario, vista la sismicità dell'area, in particolare su tutti i viadotti".

Così Mauro Fabris, vicepresidente di Strada Dei Parchi, la spa che gestisce le A24 e A25 di Lazio e Abruzzo, sullo stato delle due arterie al centro di un braccio di ferro tra la concessionaria e il ministero delle infrastrutture sulla erogazione di fondi necessari per la messa in sicurezza di tratti, strategici in caso di calamità naturali. L'intervento si è fermato a metà per lo stop ai fondi.
   



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