Un branco di lupi devasta una stalla a Cotti, uccidendo undici pecore e ferendone gravemente altre ventiquattro. Proprietario disperato.
Un attacco feroce si è consumato nella notte del 10 ottobre nella frazione di Cotti, dove undici pecore sono state brutalmente sbranate all'interno di una stalla. Il raid, condotto da un gruppo di lupi, ha lasciato una scia di distruzione: oltre agli ovini deceduti, altre ventiquattro pecore presentano profonde ferite lacero-contuse, soprattutto sul collo, addome e fianchi, segno della violenza dell'attacco.
Le immagini che seguono l'episodio mostrano la desolazione di Nicola Giallonardo, proprietario dell'azienda agricola colpita. Ritratto seduto nel suo stazzo, il volto segnato da anni di lavoro sotto il sole, Giallonardo guarda sconsolato il sangue versato e i corpi dilaniati delle sue pecore, simbolo del duro colpo subito non solo in termini economici ma anche emotivi.
L’ispezione condotta dai veterinari della Asl ha confermato che le ferite sono "compatibili con la predazione da lupo". Questa relazione, inviata al sindaco Raffaele Verratti e alla stazione dei carabinieri forestali di Pizzoferrato, include anche il verbale di constatazione di morte degli animali, la certificazione della causa del decesso e la proposta di ordinanza per lo smaltimento delle carcasse.
Ma la devastazione causata dall'attacco non riguarda solo le pecore. Enzo, figlio del proprietario, ha espresso la propria frustrazione, affermando: "Vorrei far sapere ai nostri cari legislatori e amministratori, alla Forestale, quello che davvero accade sul territorio". Un appello amaro rivolto a chi, secondo Enzo, è distante dalla dura realtà che gli agricoltori e allevatori della zona devono affrontare ogni giorno, sempre più esposti ai rischi legati alla fauna selvatica.
L’episodio di Cotti non è un caso isolato. Negli ultimi anni, infatti, gli attacchi dei lupi contro il bestiame si sono intensificati, mettendo in seria difficoltà molte aziende agricole, che già lottano per sopravvivere tra i problemi economici e quelli legati alla gestione degli animali. La presenza crescente dei lupi in alcune aree rurali ha generato un acceso dibattito tra chi vuole tutelare la fauna selvatica e chi, invece, richiede interventi più drastici per proteggere le attività agricole.
La famiglia Giallonardo, che ha subito danni incalcolabili in seguito all’attacco, si interroga ora sul proprio futuro. "Non sappiamo come andare avanti", confessa Nicola. Le pecore erano parte integrante dell'attività e rappresentavano una fonte vitale per il loro sostentamento. L'incertezza cresce, così come il timore di futuri attacchi che potrebbero mettere definitivamente in ginocchio la loro azienda.
Gli allevatori della zona chiedono soluzioni concrete e interventi rapidi da parte delle autorità per prevenire altri episodi simili. Il problema dei lupi diventa ogni giorno più evidente, e la mancanza di misure preventive adeguate rischia di compromettere ulteriormente la già fragile economia agricola delle zone collinari e montane dell'Abruzzo.