Studenti, su numero chiuso non bastano le promesse

12 Agosto 2014   17:55  

"Per quanto positivi gli intenti della ministra Giannini, che recepisce le forti critiche poste da noi studenti al sistema di selezione, non vediamo ancora nessun passo avanti concreto" sul numero chiuso in Medicina. E' quanto dichiara Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link - Coordinamento Universitario. Per Campailla, "la proposta dell'introduzione del sistema francese non fa che procrastinare il problema della selezione, senza affrontare alcune questioni che stanno a monte: dall'investimento nell'universita' per la garanzia di didattica di qualita', servizi, materiali e laboratori adeguati, al potenziamento dei sistemi di orientamento universitario, fino a un serio ripensamento delle modalita' di didattica e valutazione all'interno degli atenei".

Anche per la Rete della Conoscenza "il disinvestimento e la privatizzazione del sistema universitario mettono a rischio il futuro di un'intera generazione, quello del nostro sistema sanitario e del Paese tutto - ha sottolineato Riccardo Laterza, portavoce nazionale della Rete - liberarsi dell'attuale sistema di selezione e' necessario infatti non soltanto per restituire dignita' e liberta' di scelta agli studenti ma anche per risollevare l'intero sistema sanitario, oggi al collasso a causa del suo sottofinanziamento e del blocco del turn over". "L'importanza strategica di questo tema per la nostra generazione e per il Paese impone la necessita' di un confronto aperto e reale - conclude Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti - per questo chiediamo al ministro d'inserire nella propria tabella di marcia l'istituzione di un tavolo di confronto con gli studenti, che permetta di costruire in forma condivisa una proposta alternativa a quella attuale, che dia una risposta ai drammi prodotti dalle politiche in materia d'istruzione degli ultimi Governi".


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