Stupro Pizzoli, otto anni di condanna per una violenza che non potrà mai guarire

01 Febbraio 2013   13:01  

Violentata, abbandonata, lasciata esanime in un lago di sangue nella gelida notte tra l'11 e il 12 febbraio scorso, di questo ha dovuto rispondere Francesco Tuccia, campano, ex militare del 33esimo reggimento artiglieria terrestre "Acqui", che ieri nell'aula di Tribunale non ha retto allo stress e ha abbondonato l'aula appena ha fatto ingresso in aula il giudice Giuseppe Grieco.

Immobile nell'altra fila di banchi la vittima, una studentessa di Tivoli all'epoca ventunenne, protetta dalle donne dei centri antiviolenza dell'Aquila e di altre città.

La ragazza non ricorda nulla di quella notte, due bicchieri e poi si è risvegliata in ospedale. Lì è arrivata ricoperta di sangue in condizioni di incoscienza e in un grave stato di shock emorragico a causa delle gravi lacerazioni, nell'apparato genitale e anche in quello digerente. "In trent'anni di carriera di atti di violenza ne avevo purtroppo già visti, ma nessuno di tale efferatezza" raccontò il dottor Gabriele Iagnemma, ginecologo dell'Ospedale che per primo vide la ragazza giunta al pronto soccorso in condizioni disperate. La ragazza è stata operata per oltre un'ora per ricostruirle l'apparato digerente e l'apparato genitale.

A salvarla furono i buttafuori del locale “Guernica” di Pizzoli, che la trovarono fuori sulla neve, dove l'aveva lasciata in una pozza di sangue Francesco Tuccia.

Ieri per lui la condanna ad 8 anni di reclusione per violenza sessuale e lesioni personali gravi. Il Pm del Tribunale dell'Aquila David Mancini che aveva parlato nella sua requistioria di “violenza inaudita” ne aveva chiesti 14 individuando chiedendo la condanna anche per tentato omicidio, che i giudici non hanno riconosciuto. Tuccia, attraverso i suoi avvocati Antonio Valentini e Alberico Villani, ha sempre fatto sapere che per lui si è trattato di “rapporto d'amore consenziente, durante il quale ha utilizzato solo un mano”. La condanna stabilita dal giudice Grieco da qualcuno è stata considerata ma l'avvocato della ragazza Enrico Gallinaro parla di pena non irrisoria

Tuccia è stato condannato anche al pagamento di una provvisionale di 50 mila euro in favore della parte civile (la studentessa universitaria di Tivoli) ed altri 2 mila in favore del Centro Antiviolenza per le Donne dell'Aquila.

Poche parole le rilascia all'Agi anche la vittima, che da allora non studia più a L'Aquila, "Davanti a questa sentenza la mia vita non cambia, ha detto -nel senso che otto anni, dieci o dodici per me non sarebbero mai stati abbastanza".

di Barbara Bologna


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