Francesco Tuccia, il giovane militare irpino ai domiciliari dopo la condanna per la violenza sessuale di Pizzoli, potrà uscire di casa per motivi di lavoro nella fascia oraria mattutina dalle 9 alle 13, in un’azienda di Montefredane, in provincia di Avellino.
Lo hanno deciso i giudici della Corte d’Appello dell’Aquila.
Francesco Tuccia, oramai ex militare, è stato condannato a otto anni di reclusione per violenza sessuale nei confronti di una studentessa universitaria di Tivoli di 21 anni.
La giovane, riporto' ferite lacero contuse guaribili in 40 giorni.
Il fatto accadde fuori la discoteca "Guernica" di Pizzoli (L'Aquila) la notte tra l'11 e il 12 febbraio dell'anno scorso.
Dopo una brutale violenza la giovane fu lasciata esanime e insanguinata in mezzo alla neve del piazzale del locale e fu salvata dall'intervento di Pino Galli, uno degli addetti alla sicurezza, che dopo averla soccorsa, allerto' il 118.
"E' stata un'operazione di violenza inaudita", aveva detto nel corso della requisitoria, il pm David Mancini, nel ricostruire lo stupro. L'accusa aveva chiesto 14 anni di reclusione per violenza sessuale e tentato omicidio.
Ritenuto colpevole dell'accaduto, Tuccia fu arrestato alcuni giorni dopo e rinchiuso nel carcere di Teramo, nella stessa cella di Salvatore Parolisi, condannato all'ergastolo per l'omicidio della moglie Melania Rea.
Successivamente, e tra numerose polemiche, per lui furono disposti i domiciliari.
Il tribunale era composto da Giuseppe Grieco presidente, Italo Radoccia e Carla Ciofani giudici a latere.