Stupro di Pizzoli: avanti con le indagini. Appello contro la morbosità dei media

Violenza sessuale alla discoteca Guernica di Pizzoli a L'Aquila: il fascicolo aperto dalla Procura è per il momento contro ignoti. Ma c'è un forte sospettato: un militare campano, in servizio presso il 33° Reggimento Aqui dell'Aquila. 

Nei pressi del locale, poco dopo l'accaduto, dmenica notte è stato bloccato dal gestore e da un buttafuori con gli abiti sporchi di sangue. ll militare interrogato ieri prima ha negato ogni rapporto, poi ha ammesso il rapporto sessuale sostenendo che la giovane era consenziente.

E al momento non risulta essere indagato. Insieme a lui, potrebbero essere responsabili dell'episodio due colleghi, un concittadino di Avellino e un aquilano. I tre rimangono regolarmente in servizio presso la caserma Pasquali. I carabinieri, coordinati dal pm David Mancini anche oggi proseguono negli interrogatori.

Utili alle indagini anche le immagini del sistema di videosorveglianza del locale  e i risultati degli esami tecnico-scientifici del Ris di Roma, non ancora pronti. I carabinieri avrebbero poi proposto al questore dell’Aquila un provvedimento per la chiusura della discoteca Guernica.

Importante, anzi decisiva ovviamente la testimonianza della vittima, una ragazza di vent'anni di Tivoli, ricoverata all'ospedale san Salvatore, con un prognosi di 20 giorni.

La giovane era stata trovata domenica scorsa alle 3 e mezzo del mattino all’esterno della discoteca. Svenuta, seminuda, nella neve e al freddo, con gravi ferite. Ed è ancora oggi sotto shock.

Bisognerà aspettare dunque per il suo lucido e decisivo racconto dell'accaduto. Al nostro microfono intanto lo psicologo Alessandro Sirolli si appella al mondo dell'informazione: in questi casi spiega, il sensazionalismo e l'indugiare su presunti e morbosi particolari, rischiano di peggiorare il trauma già terribile vissuto da chi subito la violenza. E solo per vendere più copie, fare più audience, avere più visite in un sito. 

Filippo Tronca