La Corte d'Appello dell'Aquila ha confermato la condanna a 8 anni di reclusione inflitta in primo grado a Francesco Tuccia, il giovane campano, ex militare all'epoca dei fatti di stanza a L'Aquila, accusato dello stupro ai danni di una studentessa universitaria laziale.
I fatti avvennero tra l'11 e il 12 febbraio 2011 all'esterno di una discoteca di Pizzoli.
A difendere Tuccia l'avvocato aquilano Antonio Valentini, che affianca il collega campano Alberico Villani, che ha chiesto al termine della sua arringa l'assoluzione del ragazzo, presentando una istanza di approfondimento delle indagini, chiedendo, in particolare, una perizia medica sulla ragazza che subi' la violenza sessuale.
Si poteva pensare ad un rinvio dell'emissione della sentenza, che invece è arrivata puntuale poco istanti fa.
Il procuratore generale della Corte di Appello dell'Aquila Ettore Picardi aveva chiesto, a parziale riforma della sentenza di primo grado, la condanna dell'imputato ad 11 anni di reclusione di cui 7 per violenza sessuale e 4 per le lesioni personali.
Il pg, che si è rifatto ai motivi di appello che aveva presentato il collega Romolo Como, ha chiesto che vengano riconosciute anche le aggravanti".
"Erroneamente il giudice di primo grado - si legge nel ricorso presentato dal pg, Romolo Como - ha ritenuto l'insussistenza dell'aggravante dell'aver agito con sevizie e in modo crudele e ha riconosciuto la continuazione tra il delitto di violenza sessuale e quello delle lesioni volontarie aggravate".