Subito perizie e poi i lavori, così in due mesi via dalle tende

Si può iniziare senza aspettare l'ordinanza

19 Maggio 2009   10:46  

Vincere la paura, tornare nelle case. Questo l'invito rivolto dalle istituzioni a quella metà di aquilani che hanno la propria casa agibile o che possono farla tornare tale con piccoli interventi.
Per i primi di giugno è attesa l’ordinanza del presidente del Consiglio Berlusconi che autorizzerà gli interventi nelle case che hanno subito danni lievi, ma chi volesse può iniziare già da oggi, come scritto anche nel comunicato firmato dal dirigente del Settore Territorio del Comune, nel quale si legge: “i cittadini che intendessero eseguire dette opere prima dell’emanazione dell’ordinanza della Protezione civile - che disciplinerà la riparazione e la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma -, dovranno depositare presso gli uffici del settore Territorio, in Via Moscardelli, la dichiarazione di inizio lavori a firma del proprietario (o amministratore del condominio) e di un professionista abilitato, che ne assumerà la direzione dei lavori. La dichiarazione, resa dunque al Comune di competenza, andrà inviata contestualmente al Genio civile della Provincia, insieme con i particolari degli eventuali elementi strutturali oggetto dei lavori. Nella stessa deve essere indicato anche il nominativo ed i riferimenti del responsabile della sicurezza (in corso d’opera), secondo quanto previsto dal decreto legislativo 81 del 2008”.
Chiaramente quelli che - prima d'ogni altra cosa, avendo vinto la paura - vogliono seguire l'indicazione del Comune, cioè attivarsi prima della pubblicazione dell'ordinanza, dovranno anticipare a loro spese i costi dei lavori.
“A lavori ultimati - si legge sempre nel comunicato del Comune - il proprietario (o amministratore del condominio) dovrà depositare al Comune una dichiarazione asseverata, resa dal professionista abilitato” e conservare tutta la documentazione, in modo  da poter beneficiare dell’eventuale futura erogazione dei fondi per la riparazione.
La stima fatta dal commissario Bertolaso sui cittadini che in questo modo potrebbero rientrare in casa entro un mese si aggira sulle 12mila unità, pari a circa il 15-20% dei cittadini sfollati. Le ulteriori verifiche in atto in tutti i Comuni del cosiddetto cratere, potrebbero portare nei prossimi mesi ad una percentuale - sempre secondo le stime di Bertolaso – vicina al 70%.
Ciò comporterebbe un graduale svuotamento delle tendopoli con un lieve ritorno alla normalità. Sempre senza considerare il centro storico dell'Aquila, per il quale è ormai chiaro ci vorranno degli anni.

(MS)


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