Un uomo si toglie la vita dopo tre mesi dall'incidente mortale che aveva coinvolto un comandante dei carabinieri forestali.
A tre mesi e mezzo dal tragico incidente stradale che ha causato la morte del comandante dei carabinieri forestali di Villetta Barrea, Luca Pulsinelli, un uomo indagato per omicidio stradale si è tolto la vita nella sua abitazione in un piccolo comune dell'Alto Sangro. L'indagine, condotta dalla Procura della Repubblica di Sulmona, ha pesato profondamente sull'indagato, portandolo a un gesto estremo.
Il dramma ha avuto origine il 15 giugno scorso, quando Pulsinelli perse la vita lungo la provinciale 83 Marsicana, schiantandosi con la sua moto contro il muro di un’abitazione. Inizialmente l'incidente era stato considerato autonomo, senza il coinvolgimento di altri veicoli, ma ulteriori indagini e testimonianze raccolte dai carabinieri della compagnia di Castel di Sangro hanno fatto emergere nuovi dettagli: una vettura avrebbe tagliato la strada alla moto del carabiniere forestale, causando così l’impatto fatale.
La svolta nell'inchiesta ha avuto luogo alcune settimane dopo l’incidente, quando le testimonianze hanno indicato la presenza di un'auto nella stessa carreggiata al momento dello schianto. Questa informazione ha condotto all'apertura di un fascicolo per omicidio stradale da parte della Procura di Sulmona, in cui l’uomo suicida risultava essere l’indagato principale.
In un biglietto ritrovato dai carabinieri nella sua abitazione, l'uomo ha confessato di essere il responsabile della tragedia e ha spiegato di non riuscire più a convivere con il senso di colpa. L'ammissione scritta ha confermato i sospetti delle autorità, che già stavano procedendo con le indagini per stabilire la dinamica esatta dei fatti.
Attualmente, la salma dell'uomo è stata messa a disposizione dell'autorità giudiziaria per i necessari accertamenti. La Procura continua a indagare sulla vicenda, cercando di chiudere il cerchio sulle responsabilità connesse all’incidente mortale.
Questo tragico episodio getta luce sull'enorme peso psicologico che può derivare da un'indagine per omicidio stradale e sulle conseguenze devastanti che il senso di colpa può avere sugli individui coinvolti.