Sul Gran Sasso, invece di pace e quiete, rave e arrostate. Così si "stupra" la montagna

17 Agosto 2012   08:31  

Spett.le Redazione,

tre settimane fa alle 8.00 di mattina sono arrivata al piazzale dell’Albergo di Campo Imperatore e con mio grande sgomento ho trovato una fila di gazebo dell’Albergo con tanto di altoparlanti che, come in spiaggia,  trasmetteva a tutto volume un canale radio da intrattenimento musicale. A 2100 m. s.l.m., nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso, mi sono chiesta se fosse un sogno o realtà e, constatato anche il disappunto di altri che come me si trovavano lì per intraprendere una tranquilla escursione tra le stupende montagne che il nostro territorio ci offre, ho deciso di chiamare il Corpo Forestale per segnalare quello che a mio parere rappresentava  uno scempio ingiustificabile. Per fortuna, penso e spero a seguito di un intervento della stessa Forestale, dopo circa 10 minuti la radio è stata spenta.

Ieri, Ferragosto, ancora un’escursione per le nostre montagne. Fonte Vetica aveva assistito ancora una volta ai raduni notturni a base di altoparlanti ad alto volume, alcol e, a detta di alcuni presenti, “fiumi di droga”. La staffetta della notte è stata poi consegnata ai gitanti della mattina ed alle bancarelle del mercato trasformando uno dei più begli altipiani del mondo in una piazza da mercato disordinata e caotica e  producendo un incredibile contrasto con  l’approccio che naturalmente dovrebbe animare chi si reca in questi luoghi. Il tutto condito da centinaia di fornacelle accese (mi riferisco anche a Rigopiano)  che dalle 8  di mattina hanno cotto migliaia di arrosticini  di carne di pecora proveniente dell’Olanda. In tutto questo scenario neanche una Guardia forestale, un vigile, un Carabiniere a cercare di evitare di dover impiegare 30 minuti per percorrere il chilometro di strada trasformato in mercato o a limitare l’assedio incontrollato dei prati da parte di camper e  automobili . Di tanta gente in giro non ho visto nessuno passeggiare semplicemente nei prati!!

Niente contro le feste, le grigliate, i raduni e quant’altro, ma credo che ogni cosa vada fatto nei luoghi ad essa preposti.

Non dimentichiamoci che siamo in mezzo alle montagne, a 2000 metri di altitudine , che siamo in un Parco Nazionale, che a fatica cerchiamo di proteggere ambienti unici al mondo, piante e animali che in alcuni casi stanno per scomparire. Non dimentichiamo neanche che questi luoghi potranno rappresentare in futuro l’unica risorsa economica reale. Ma non dobbiamo rovinarla,

Forse sarebbe più giusto se riuscissimo a far frequentare questi posti   offrendo occasioni di conoscenza, a far apprezzare il silenzio piuttosto che la musica trasformata in rumore, la natura piuttosto che il mercato uguale in tutte le città, insegnando che se vogliamo continuare ad abitare su questa terra dobbiamo imparare a rispettarla.

Grazie per avermi ascoltato.

Ester Carusi


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