TANTO PE’ GIRA’…PE’ FA LA VITA MENO AMARA!

La storia di Giovanni e Luca con il loro cinema Made in Italy 

11 Dicembre 2018   09:43  

Ah gli Italiani!  Popolo di cuore, accogliente, nell’immaginario collettivo ancora impegnati dal 1954 a mangiare spaghetti, seduti proprio lì, accanto ad Antonio De Curtis, per gli amici “Totò”, nel film “Miseria e nobiltà” di Mario Mattoli. E nonostante tale visione sia quanto di più lontano dalla realtà, fosse solo per le nuove frontiere alimentari “fit, bio, vegan” e chi più ne ha più ne metta, una cosa al popolo italiano è assolutamente incontestabile: “l’arrangiarsi” nella vita è tutta roba Made in Italy. 

Luca Ventura Cinque e Giovanni Berardi giovani aquilani, futuri ingegneri, amici da una vita e un po’ sognatori. Non hanno studiato cinema, né prima di quel fine pranzo del 2016 presso la mensa della facoltà di Ingegneria avevano mai pensato di farne, eppure da lì a poco inaspettatamente avrebbe avuto inizio la loro avventura. No, non è la trama di un film, questa è la storia buffa e surreale di come si possa fare cinema “all’italiana”. Nessun budget di partenza, nessuna esperienza né conoscenza del settore ma saldo spirito d’avventura e una passione sfegatata per la cinematografia.

Un’idea iniziata in modo goliardico, come loro stessi precisano un po’ “buttata là”, ispirati dalla vista di una pineta che troppo sembrava prestarsi alla trama di un thriller psicologico e che da un “perché non fare cinema?” avrebbe poi trovato il proprio insospettabile seguito. Così, qualche ricerca in giro, alcune chiamate chiarificatrici a conoscenti più esperti, ma soprattutto l’inizio di una serie di incontri che, in un “inconsapevole caccia al tesoro umana”, li avrebbe condotti tempo dopo alla realizzazione di “About you”, il primo corto disponibile ora su YouTube.

“Siamo stati fortunati, dopo l’idea abbiamo continuato a lavorare sul soggetto della sceneggiatura, avendo pensato che avremmo dovuto affinarla per riuscire magari a trovare il giusto prodotto da presentare ad uno sponsor, perché per fare cinema non prendiamoci in giro qualche finanziamento serve sempre. Quindi giù di stesura della sceneggiatura, scrivendo un po' ovunque: a casa mia, all’università, a volte finendo a farlo di notte, fin quando non siamo letteralmente incappati nelle persone che poi avrebbero partecipato al corto, davvero è stato stupefacente!”  

Sarà infatti forse stata fortuna o più probabilmente quell’appena percettibile pizzico di follia, diluito nella loro passionaria crociata cinematografica, ma ogni persona con cui siano venuti a contatto ha finito poi per adottare in modo entusiastico la loro “causa”, mettendo a disposizione quanto più possibile: chi materiale tecnico, chi location, chi costumi, ma soprattutto impegnandosi a collaborare secondo le soggettive conoscenze nel campo e abilità. 

Un cinema, il loro, economicamente arrangiato, ma che ha saputo sfruttare il valore umano della rete sociale per trovare, come in un puzzle, tutti i pezzi necessari al proprio progetto.

 “Con “About You” è stato tutto veramente a livello di passione, bisognava basarsi totalmente sulla disponibilità degli attori, della troupe e di chi ci offriva i propri esercizi commerciali come location in cambio di visibilità; a livello economico potevamo semplicemente pagare un rimborso spese per i trasporti agli attori venuti da fuori. Ci siamo così davvero resi conto di quanto fosse fondamentale per noi provare a curare al meglio il livello organizzativo, sia sotto il punto di vista economico, ma anche e soprattutto per venire incontro a chi doveva lavorare con noi.”

E, neppure a dirlo, nemmeno il fattore distribuzione ha costituito per loro un ostacolo.

“Grazie al sostegno di sponsor, familiari ed amici siamo riusciti a realizzare a L’Aquila la prima di “About You”, presso l’Auditorium del Parco. Lì c’è stata l’ulteriore acutezza di trovare un accordo con gli organizzatori del concerto in programma nella stessa struttura, tenuto da “Gli Archi del Cherubino”, con Carlo-Ferdinando de Nardis, riuscendo in questo modo a dividere con loro le spese e a creare un unico ed articolato evento. Per il resto abbiamo puntato sulla pubblicità via social, o comunque tramite piccole interviste, caricando i corti su piattaforme online e partecipando a quanti più concorsi di cinematografia possibili” 

Un irrefrenabile bisogno di esprimersi grazie al cinema quello dei due cadetti registi che già nel 2016 aveva portato alla nascita di un’associazione culturale no profit, la “filmAquì”, impegnata nella realizzazione di video documentari.

“Il 6 dicembre hanno proiettato il nostro nuovo video documentario sulla fine dei lavori nella Chiesa Delle Anime Sante, proprio durante la sua inaugurazione. Ringraziamo tutti i partecipanti non solo perché orgogliosi di quanto compiuto, ma anche e soprattutto per il sintomo di rinascita che questa riapertura rappresenta per la nostra città”

Luca e Giovanni però vanno per gradi e nel futuro, per adesso, prevedono di certo solo l’inizio delle riprese del loro secondo corto “Il profumo dell’abisso”, nuovo e coraggioso progetto il cui aspetto finanziario è attualmente gestito e curato tramite crowdfunding.

 I due continueranno comunque a sognare, di questo ne sono sicuri, dopotutto chissà che il segreto per fare cinema non sia tutto lì: in quel modo di essere assolutamente scanzonato e spensierato degno del migliore dei testi di Bennato.

La loro è una bella storia, la favola della buonanotte adatta ai disincantati pessimisti del ventunesimo secolo: nessun finale da “e vissero felici e contenti”, ma un viaggio leggero per animi forti dall’inebriante profumo di umanità.

Carlotta Merli


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