Tangenti ricostruzione, "nessuna cricca". Dubbi su Chiodi

04 Agosto 2010   13:47  

Altro che corruzione. Automobili, anelli, televisori? Nulla di tutto questo, solo fraintendimenti, interpretazioni sbagliate delle intercettazioni. L'anello con diamante? Solo un oggetto di poco valore, avuto a parziale saldo di un affitto non pagato.

Nessuna cricca abruzzese, insomma, nessun comitato d'affari.

La difesa degli Stati, padre Ezio – per l'accusa vera mente della corruttela – e figlia Daniela, assessore dimissionario della giunta Chiodi, ridimensiona il quadro accusatorio fatto in gran parte di intercettazioni telefoniche e ambientali.

E Abruzzo Engineering essendo una società in house è naturale che prenda i lavori dalla Regione.

Ma secondo l'accusa Daniela Stati si sarebbe adoperata per far inserire l'azienda in una ordinanza della presidenza del consiglio che definiva un elenco di ditte che avrebbero dovuto occuparsi di attività connesse alla ricostruzione, un interessamento che aveva il secondo fine di affidare – attraverso la Abruzzo Engineering – incarichi a ditte esterne, vedi quelle che fanno capo all'ex parlamentare Vincenzo Angeloni e all'amministratore di Selex Service Management Sabatino Stornelli, il primo finito in carcere il secondo con obbligo di dimora a Roma. Da tramite fra i due imprenditori e l'assessore, il padre Ezio Stati e il compagno Marco Buzzelli.

E la bufera giudiziaria lambisce anche il presidente della Regione Chiodi, non solo politicamente per il coinvolgimento in un inchiesta per corruzione di un proprio assessore. Il gip, sulla base di alcune intercettazioni telefoniche, sospetta che Abruzzo Engineering avrebbe commissionato consulenze allo studio professionale del governatore.

Ipotesi categoricamente esclusa dallo stesso presidente che a margine del Consiglio regionale di ieri a L'Aquila ha anche sollecitato alla magistratura “una verifica per sgombrare il campo da possibili strumentalizzazioni”.

E intanto, si apre una fase, che non si annuncia semplice, di rimescolamento di carte nell'assetto politico regionale. Il governatore ha tenuto per sé le deleghe della Stati, ma è indubbia la necessità di un rimpasto. L'Aquila che già prima scalpitava per una rappresentanza in giunta, ora ci conta. In lizza Luca Ricciuti e Gianfranco Giuliante, meno probabile Giorgio De Matteis, aquilano, ma dell'Mpa.

(MS)

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