Tasse, Verini e Leopardi: "Mentre Chiodi parla, stipendi di novembre azzerati"

I fatti oltre le parole dei politici

25 Ottobre 2011   12:51  

"Come sempre, esiste una profonda differenza tra le chiacchiere del Commissario Chiodi e la realtà" affermano i consiglieri comunali di Fli Enrico Verini e Maurizio Leopardi.

"Le prime annunciavano che per il rinvio delle tasse non ci sono problemi, la realtà ci dice che, attraverso circolari ministeriali (esempio per la Polizia di Stato), a novembre lo stipendio sarà defalcato delle rate scadenti tra il 1 gennaio e il 31 ottobre 2011, in un’unica soluzione.

In pratica gli stipendi dei poliziotti, ma in generale di tutti i dipendenti, saranno azzerati, anzi, a conti fatti, andranno sotto zero.

E siccome la preparazione delle buste paga avviene giustamente con anticipo presso tutte le aziende, presso tutti gli enti, essendo ad oggi questa la normativa, a meno che non accada un qualcosa di formale, che non siano le sole parole del Commissario, la defalcazione con azzeramento degli stipendi, sarà cosa fatta a giorni, a momenti forse.. e se anche in seguito, uscisse una tardiva norma per la proroga, a nessuno verrebbe di certo restituito quanto sottratto.

Ora - continuano Verini e Leopardi - noi ci chiediamo come sia possibile che su questo tema ancora non ci sia chiarezza; come sia possibile umiliare una città intera, facendola correre sul filo del rasoio, a sperare nel buon cuore di qualcuno che, ricordandosi di noi, emetta finalmente il sospirato e sacrosanto provvedimento del rinvio.

Questa politica che sa solo parlare, che non affronta le questioni con razionalità, ordine, precisione, che sembra figlia di un assurdo e sciatto clima messicano, rappresenta davvero qualcosa di inaccettabile per chi si ostina a credere al proprio Stato;

Con il fastidio che di chi, come noi e come tutti gli aquilani è invece orgoglioso di animo, ma con la necessità che si risolva la questione prima che sia troppo tardi, siamo costretti a esercitare il nostro ruolo istituzionale, sottoponendoci all’umiliazione di chiedere pubblicamente di nuovo al Commissario Chiodi di non procrastinare oltre il rinvio; di occuparsene come priorità; di non permettere che una città intera, a novembre, resti senza stipendio. Umiliazione a cui preferiamo sottoporci noi, risparmiandola a tutti i cittadini aquilani, ma che ci pesa, ci pesa e riempie di rabbia.

E’ comunque ora di staccare la spina a questo sistema. Il Commissario alla ricostruzione non può essere il Presidente della regione e men che mai può essere il teramano Chiodi.

Si attribuisca alla figura del Sindaco tale ruolo, chiunque esso sia; siamo certi - concludono gli esponenti di Fli - che un aquilano, al di là delle differenze politiche, non permetterebbe mai situazioni come queste, se avesse il potere di incidere direttamente, cosa che oggi purtroppo non è".


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