Tasse, tempo scaduto. E intanto per Liguria e Toscana aumentano le accise

01 Novembre 2011   11:44  

“Stiamo lavorando con il massimo impegno per arrivare a una soluzione anche se trovarla è molto difficile visto il delicato momento che si sta vivendo”. Ottimismo a parte, è tornato a mani vuote il commissario alla ricostruzione Gianni Chiodi, corso a Roma ieri nel tentativo di convincere il sottosegretario Gianni Letta a prorogare l'inizio della restituzione delle tasse e ad abbattere del 60% la somma da rimborsare.

Entro la fine di questo mese tutti i residenti nei Comuni del cratere dovranno restituire quanto non versato nel periodo di sospensione post terremoto: per un lavoratore medio non basterà l'intero stipendio di novembre.

Ai dipendenti dell'Enel Rete gas, l'addebito è già avvenuto nella busta paga di ottobre, decurtata di 600 euro. Ai poliziotti, il Ministero ha già da tempo comunicato tempi e modi della restituzione.

Enormi difficoltà anche per le imprese. Per il settore privato, calcola Confindustria, l'importo da sborsare entro fine anno oscilla tra i 70 e gli 80 milioni di euro.

“Ogni azienda – spiega il direttore dell'associazione Antonio Cappelli - pagherà, per ciascun dipendente, l’equivalente di un doppio stipendio”.

Senza un provvedimento del governo, insomma, si profila un nuovo terremoto economico. Palazzo Chigi, è a lavoro per trovare la copertura finanziaria e, confidano i bene informati, per superare l'ostracismo del ministro Tremonti.

Aquilani indignati, intanto, per la scelta di aumentare le accise sui carburanti per far fronte all'emergenza alluvione in Liguria e Toscana. Una tassa di scopo che non si è mai voluta istituire per la ricostruzione in Abruzzo.

servizio Marco Signori


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