Teatro NobelperlaPace: domenica 20 con ''E che varietà'' al via la rassegna ''Strade"

17 Gennaio 2013   09:47  

Prenderà il via domenica 20 gennaio, presso il Teatro Nobelperlapace di San Demetrio ne' Vestini (AQ) la 7a edizione della rassegna "Strade", ideata da Giancarlo Gentilucci, organizzata e promossa da Arti e Spettacolo.

Ad aprire le danze, domenica 20 gennaio alle ore 18:30, sarà  “... E che varietà! Riflessioni artistiche tra il serio e il faceto” (Compagnia Artisti Aquilani) di Giulio Votta con artisti vari e ospiti a sorpresa. Modera Filippo Tronca.

Un viaggio tra musica, danza e teatro alla riscoperta di un modo di fare arte che coinvolgerà gli spettatori dal primo all'ultimo minuto grazie alla presenza di diverse discipline artistiche, alternate ad interviste sagaci e piccanti, che daranno vita ad un mix di affascinante godimento che porterà in sè il gusto dell'avanspettacolo degli anni sessanta in Italia. A fare da filo conduttore della serata, ci sarà l'attore Giulio Votta, con lazzi, frizzi e rime. I temi della serata hanno a che fare con cultura e psichiatria. Saranno fatte interviste a Enrico Centofanti, Vittorio Sconci e Sandro Sirolli.

Il secondo appuntamento della rassegna è fissato per il 27 gennaio, alle ore 18.30 è vedrà all’opera la Compagnia Teatro del Paradosso con “Mio nonno l'olivo” di Fausto Roncone con lo stesso Roncone e Matteo Di Claudio. Regia Giacomo Vallozza. Quello che viene presentato in "Mio nonno l’olivo" è un mondo che scompare, cioè quello di un uomo che, giunto al tramonto della propria esistenza, vede nel nuovo che avanza l’inesorabile fine anche del rapporto dialettico tra l’uomo e la natura, l’uomo e il divino. Dove andrà a finire la sapienza del contadino, dello stagionale, dell’artigiano dopo il trapasso di questi mestieri? E’ la domanda che aleggia nel racconto di Fausto Roncone che, come un vecchio cantastorie, invita ad entrare in questo dialogo con l’olivo con il supporto poetico ed emotivo dell’organettista Matteo Di Claudio e del suo diciotto-bassi.

Il 10 febbraio alle ore 18.30 è poi la volta della Compagnia Theatrum Comicum che da Ginevra porta “Flavio versus Antitus” di Antonio Fava e Jean-Luc Grandin. Regia di Antonio Fava. Con Jean-Luc Grandin e Julien Lesuisse.

E’ un spettacolo di Commedia dell'Arte classica in forma di monologo con musica dal vivo, con i suoi numerosi intrecci, le sue svolte e la moltitudine di personaggi. Flavio ed Antitus si affrontano in un duello a morte, dopo che il loro popoli vicini ma molto diversi hanno concluso un affare fruttuoso.

Il 17 febbraio alle ore 18,30 la Compagnia Collettivo di Ricerca Teatrale presemta “Il racconto del parco" di e con Carlo De Poi.

Lo spettacolo racconta in modo fiabesco e poetico la straordinaria esperienza di un gruppo di Associazioni di Vittorio Veneto che agli inizi degli anni '90 del secolo scorso, dopo la chiusura di tutti i cinema e i teatri, danno il via al progetto per il recupero ad uso Socio Culturale di uno splendido polmone verde di 11 ettari nel Centro della città: l'Area Fenderl. Mentre racconta il Guardiano protagonista, spesso “si perde” e narra di una generazione, quella nata nel II dopoguerra, che si è trovata a passare dal mondo contadino al mondo industriale; di un gruppo di persone che ha ideato e progettato uno spazio/tempo in cui tentare di ritrovare il piacere di sognare, progettare e lottare insieme per un modo diverso di vivere e relazionarsi, di costruire insieme “l'isola che non c'è”.

Il 9 Marzo alle ore 21.00 è in scena “1981 all’inizio dell’era del godimento” (Compagnie Armamaxa teatro / Teatri Abitati Residenza Teatrale di Ceglie M.ca e Ostuni). Testo e regia di Enrico Messina con Enrico Messina e Fabrizio "Siro" Sirotti.

Lo spettacolo è ambientato nel “possibile” studio di una televisione commerciale anni ‘80 e organizzato come una sorta di talk-show. Immagini rapide su un video e sulla scena, una sull’altra: Alfredino, Licio Gelli, Reagan e poi Pertini e Spadolini, articoli sulla P2, sulle Brigate Rosse, il Piano di Rinascita Democratica; ma anche il matrimonio di Carlo e Diana; Heather Parisi e le ballerine di Fantastico; e Franco Cerri, l’uomo in ammollo; il fumo bianco che riempie il cielo dove vola lo Shuttle…
E il racconto diventa zapping, fatto di repentini cambi di argomento e tono, tra stralci di comicità e vita vissuta, satira grottesca e dramma. Attraverso il racconto di alcune vicende di quell’anno straordinario che fu il 1981, cruciale per la storia del paese, si apre una riflessione amara e ironica sulla società contemporanea e sul ruolo avuto dalla televisione nella costruzione di un mondo finto, fatto di telepromozioni e spot, che si sarebbe lentamente sostituito alla realtà, addormentando una generazione, quella dei quarantenni di oggi, troppo spesso spaesati e incapaci di grandi idee e movimenti.

E’ poi la volta, il 24 marzo alle ore 18.30 della Compagnia Teatro a Sud Est e del suo “¡Que Viva Frida!” di e con Sandra Cattaneo e Cosimo Gallotta.


"Que viva Frida!" è, prima di tutto, un omaggio a Frida Kahlo, alla sua forza, alla sua passione. Famosa pittrice messicana spesso contestata per la sua particolarità artistica e umana, Frida scomparve a soli 47 anni in seguito a una serie di tragici eventi. Attraverso lo spettacolo, che ripercorrere alcune tappe della sua vita come fossero dei quadri, Frida si racconta, attraversando i temi che da sempre ne hanno influenzato la vita e la produzione artistica. Prigioniera di un corpo spezzato, profondamente libera dentro, Frida accompagna lo spettatore in un’atmosfera di sogno, dove gli eventi sono solo dei pretesti per dar voce ai suoi molteplici stati d’animo e condividere infine un pensiero, il suo, che “l’angoscia il dolore, il piacere e la morte non sono nient’altro che un processo per esistere”.

Un racconto teatrale fatto di parole, musica, atmosfere e suggestioni evocatrici di una figura femminile che ha lasciato un segno importante nella storia della pittura e nel difficile percorso di affermazione della donna in genere.

Il 7 aprile alle ore 18.30, la Compagnia Cesar Brie con la collaborazione di Arti e Spettacolo propongono la prova aperta dello spettacolo “Il vecchio principe” testo e regia Cesar Brie, con Manuela De Meo, Vincenzo Occhionero e Pietro Traldi.

Si tratta di un omaggio a Saint Exupery. In un ospedale geriatrico Vecchio, un paziente anziano, dice di venire da una stella dove ha lasciato un fiore. Antoine l'infermiere lo ascolta, a volte si spazientisce perché Vecchio si alza di notte, parla con persone che non ci sono ed è preoccupato per un fiore che ha abbandonato. Il giorno delle visite arrivano il primario, un nipote ubriacone, una nipote donna d'affari sempre attaccata al cellulare e un altro visitatore che accende e spegne le luci di continuo. Vecchio si sente solo nell'ospedale, cerca gli uomini nei corridoi deserti, confonde i lampioni con le stelle e sogna il suo fiore col quale contemplava i tramonti. Antoine comincia a capire che Vecchio è fedele ai propri ricordi e che il mondo gli sembra assurdo senza amicizia, amore e tempo per guardarsi intorno. Quando Antoine capisce che Vecchio gli sta insegnando a vivere in un'altra forma, Vecchio si accorge che è ora di tornare al suo pianeta.

La rassegna si conclude il 14 aprile alle ore 18.30 con “Arianna” della Compagnia Teatro Blu. Testo e regia Daniele Finzi Pasca con Silvia Priori.

Un viaggio surreale in compagnia di un clown. Una guerra ha richiamato tutti, la città si è spopolata, l'inverno ha coperto tutto di neve. Tra i pochi superstiti c'è una donna che, racchiusa nella sua piccola stanza, immersa in una patetica confusione rievoca la tanto amata figura del fratello, anche lui partito per la guerra. In una giornata come mille ce ne sono, c'è a tenerle compagnia l'ultimo amico rimasto cui insegna tutte le astuzie per evitare l' arruolamento. Con l'ingenuità del clown, gioca con l'amico alla creazione dell'universo, stravolgendo il mito per ricrearlo nella tranquillità della sua piccola e insignificante vita. Arianna salva così l'amico ancorandolo al filo di una realtà che non lascia posto alla violenza. Si tratta di uno spettacolo ricco di comicità e poesia, capace di scatenare ilarità e allo stesso tempo commozione nel cuore. Lo spettacolo è giocato con uno spettatore scelto tra il pubblico.

Daniele Finzi Pasca è regista di Le Cirque du Soleil, della cerimonia finale delle Olimpiadi di Torino 2006 e di Le Cinque Eloize.

L'evento introduttivo del 20 gennaio e quello del 7 aprile sono ad ingresso gratuito.

Tutti gli altri prevedono un biglietto di 5 Euro.

 

 


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